Torino - Riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione congiunta di Gianfranco Morgando - segretario regionale PD Piemonte, on. Andrea Giorgis - presidente regionale PD Piemonte e Aldo Reschigna - presidente Gruppo regionale PD: "Il Presidente Cota e la sua maggioranza devono prendere atto che un ciclo è finito e non vi sono possibilità di aggiustamenti di sorta alla loro manifesta incapacità di governo. L’unica soluzione è lo scioglimento del Consiglio regionale e il ritorno al voto. Lo stiamo dicendo non da oggi. Dopo la condanna definitiva di Giovine da parte della Corte di Cassazione e la chiusura delle indagini sui rimborsi dei gruppi, con un largo e pesante coinvolgimento dei consiglieri della maggioranza, la mancata assunzione di responsabilità di Cota a fronte della crisi morale e politica fa sì che ci sia un dovere del PD di fare tutto quanto è necessario e possibile per mettere la parola fine. La Segreteria regionale e il Gruppo consiliare regionale si sono riuniti quest’oggi per discutere sugli strumenti più efficaci per raggiungere questo obiettivo. Siamo pronti a qualsiasi atto. C’è la piena disponibilità dei consiglieri regionali del PD a rassegnare le dimissioni per raggiungere lo scopo della fine anticipata della legislatura. Su questo siamo tutti d’accordo. E non è una novità, visto che c’è già da tempo una lettera di impegno alle dimissioni al raggiungimernto della trentunesima firma utile a provocare lo scioglimento dell’assemblea, e non vi è alcuna intenzione di temporeggiare per mantenere posizioni di potere. Così riteniamo scontate le dimissioni dei subentranti nelle liste del PD nelle varie circoscrizioni elettorali provinciali. Prima di chiudere la legislatura invitiamo i consiglieri di maggioranza come di minoranza ad una comune assunzione di responsabilità e a concordare insieme le modalità per approvare il bilancio, modificare la legge elettorale e risolvere la questione dei fondi strutturali europei. Affinché tutto ciò risulti decisivo al fine di determinare la chiusura anticipata della legislatura, occorre una più forte ed ampia iniziativa politica. Non vogliamo fare da soli. Nei prossimi giorni verificheremo se si possa creare una posizione comune tra i vari partiti della coalizione di centrosinistra che hanno sostenuto la candidatura di Mercedes Bresso. Inoltre, dobbiamo lavorare per favorire una reazione nella società piemontese. Le nostre dimissioni devono essere utili a risolvere i problemi del Piemonte e, quindi, l’esito di un’ampia mobilitazione dei mondi economici e sociali. In altre Regioni, autorevoli voci dell’economia, della società e della cultura si sono mobilitate per dire basta e chiedere di voltare pagina. Le dimissioni, quindi, devono essere l’atto finale di un processo che preveda questi due passaggi, affinché siano realmente determinanti al raggiungimento del nostro scopo: mandare a casa Cota".