Torino - «Ringrazio il Presidente Sergio Chiamparino che ha accolto, insieme alla Giunta, la mozione che ho presentato come primo firmatario. La scelta di aderire ad Avviso Pubblico qualifica fortemente l'operato dell'amministrazione regionale e indica chiaramente la strada scelta in favore della legalità e della trasparenza». Il consigliere regionale Domenico Rossi commenta così la delibera di giunta, che fa seguito alla mozione approvata a Palazzo Lascaris lo scorso 29 luglio, con cui la Regione Piemonte entra a far parte delle 250, tra enti, istituzioni e amministrazioni, che aderiscono ad Avviso Pubblico. «Nella mozione - spiega Rossi - ho voluto evidenziare come un atto formale possa avere importanti ricadute sulla vita dei cittadini: la corruzione è il vero freno alla crescita nel nostro Paese perché disincentiva gli investimenti esteri, distorce la concorrenza in favore delle imprese disoneste e favorisce la fuga dei cervelli». Una dinamica messa nero su bianco nell'ultimo rapporto del Centro Studi di Confindustria sottoscritto dal presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone. «La sensibilità dimostrata dall'esecutivo - aggiunge il consigliere Democratico - è il miglior biglietto da visita nel percorso di confronto, condivisione e collaborazione rappresentato da Avviso Pubblico che dal 1996 mette in rete ed organizza tra loro gli amministratori pubblici». Se le mafie sono organizzate per realizzare i propri obiettivi, altrettanto devono fare Comuni, Province e Regioni. «Sono convinto - conclude Domenico Rossi - che la Regione Piemonte possa dare il proprio contributo a questo sodalizio di buoni amministratori e buone istituzioni che hanno capito come tocchi alla politica prendere in mano il timone della lotta alla corruzione e alle mafie: essa non può essere delegata soltanto alla magistratura e alla società civile».