Torino - "In merito al Ddl 217 - afferma Gian Carlo Locarni, referente locale della Lega Nord per le tematiche di carattere ambientale - la Regione Piemonte è riuscita in un azione di concertazione inverosimile, purtroppo la concertazione rimane di senso negativo. Non si riesce proprio a capire come si possa penalizzare concretamente gli enti virtuosi sulla gestione dei rifiuti, siamo all’ennesimo scollegamento con la realtà territoriale. Non fossero stati sufficienti i vari provvedimenti che per il territorio impatteranno negativamente, vedere l’eco-tassa o il piano di gestione dei rifiuti, la Regione si avventura in un Ddl il 217 per l’appunto, che oltre a scontentare tutti, porterà ad una non corretta gestione dei rifiuti stessi. Come si può immaginare di cancellare i consorzi di bacino, i quali ad oggi hanno operato egregiamente, senza tenere conto che nella cosiddetta area vasta non vi sono ne economicità e ne tantomeno personale preposto alla gestione stessa. Senza contare che il pressapochismo di dette azioni viene sottolineato dal percorso non proprio ortodosso intrapreso, ovvero un Ddl che va in discussione post piano di gestione dei rifiuti e non contemporaneamente, dato dovrebbe restare il decreto guida del piano stesso. Imbarazzante come i paladini dell’eco-sostenibile, esemplificando il consigliere regionale Domenico Rossi, non abbia proferito parola, il sottoscritto con grande onestà intellettuale , merce rara nel centro sinistra, si congratulò pubblicamente quando anche coloro di convinzioni contrapposte “portarono a casa” dei risultati per la difesa ambientale, tematica che non dovrebbe avere steccati ideologici, ed invece ad oggi assistiamo ai rappresentanti democratici in regione proni alle decisioni di una giunta che non porta azioni amministrative migliorative per il territorio, anzi con taluni disposizioni aggrava i percorsi virtuosi. Auspicando che si vada sul percorso di stralciare i diversi aspetti negativi, ne dubito fortemente, vorrei sottolineare che gli aumenti che vi saranno nei comuni novaresi, non potranno essere imputati ai sindaci dei comuni stessi, di qualsivoglia colore politico siano, ma bensì a scelte regionali inadatte al territorio novarese".