Torino - “Le liste di attesa in Piemonte sono un problema effettivo, ma negli ultimi mesi la situazione é molto migliorata”: ad affermarlo è stato l’assessore alla Sanità, Paolo Monferino, nel corso della seduta straordinaria che il Consiglio regionale ha dedicato il 4 ottobre alla situazione delle liste per esami e specialistica.
Fra i settori dove più netto è stato il miglioramento Monferino ha citato la cardiologia e la dermatologia, dove l'attesa media non supera uno o due giorni. Problemi permangono invece in allergologia, fisiatria e gastroenterologia e per le ecografie dell’addome. “È vero - ha dichiarato - che abbiamo 27.000 impiegati, ma non è così automatico convincere alcuni dipendenti a spostarsi da un settore all’altro. Ho aperto un tavolo coi sindacati per il problema della mobilità. Inoltre dobbiamo lavorare sulla situazione dei medici che lavorano in regime di intra-moenia”.
Il piano messo in campo della Regione Piemonte ha individuato alcune priorità, che sono state trasmesse come obiettivi ai direttori delle aziende sanitarie ed ospedaliere. Le azioni spaziano dal recall (chiamare il paziente prenotato poco prima della visita per verificare che possa presentarsi, e spostare l’appuntamento in caso di necessità) all’accesso diretto (cioé con la sola impegnativa del medico generico) ad alcuni esami.
La novità maggiore riguarda però il contact center, che sarà operativo in tutto il Piemonte nell’arco di pochi mesi e lo è già presso l’Asl 1 di Torino. A regime, permetterà ai cittadini di entrare nel sito web dell’Asl di competenza per dare una prima indicazione delle proprie richieste. Entro 24 ore dal contatto telematico, un operatore chiamerà l’interessato per fissare la data della visita o dell’esame. Nel 2010 il sistema ha consentito di recuperare 12.900 prestazioni che sarebbero andate perdute, evitando uno spreco per le casse regionali quantificato in circa 387.000 euro. “Quando sarà applicato su tutto il Piemonte - ha annunciato Monferino - permetterà il recupero di circa 800.000 prestazioni su un totale di 13 milioni annue, con un ritorno economico di 23 milioni di euro”. A questo proposito, l’assessore ha ricordato che “ci sono due tavoli che stanno lavorando: uno sulle liste di attesa e l’altro sull’integrazione hardware e software dei programmi di prenotazione”.