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LEGGE GIOCO D'AZZARDO PATOLOGICO: APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI ALLA REGIONE

Domenico Rossi

Torino - In una nota il consigliere regionale Domenico Rossi (Pd) afferma: "Ringrazio le associazioni che hanno voluto portare all’attenzione del Presidente Cirio la necessità di continuare sulla linea tracciata dalla legge regionale a contrasto dal gioco d’azzardo patologico in vigore, alla luce dei nuovi dati Ires che registrano una contrazione del 20% dei pazienti presi in carico dai servizi sanitari. Non siamo i soli, dunque, a chiedere di preservare l’attuale norma, che ha ridotto sensibilmente la pervasività dell’offerta di gioco in Piemonte, tutelando la salute di molte persone: sono molte le voci autorevoli che si alzano dalla società civile, che condividono con forza questa battaglia. Come istituzioni non faremo mancare il nostro appoggio ad unica tutela della salute dei piemontesi più fragili, soprattutto a fronte della volontà da parte della Lega e della maggioranza di centro-destra di abolire e sostituire, in maniera del tutto ideologica – tenuto conto degli ultimi dati elaborati – le legge in vigore".

L'appello alla Regione Piemonte è intitolato "Non rispondiamo alla pandemia riproponendo le slot machines!"; nella nota le associazioni della società civile chiedono insieme che non venga abrogata la legge, approvata nel 2016 all’unanimità, che sta combattendo con successo la dipendenza dall’azzardo. "Come confermano gli stessi dati regionali, forniti di recente dall’Istituto regionale di statistica IRES e dall’Osservatorio sulle dipendenze, la legge n.9 del 2016, approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale, è stata un traguardo di civiltà che ha posto il Piemonte all’avanguardia nell’attenzione alle persone e alle famiglie più fragili e ne ha fatto un esempio per le altre Regioni. Come società civile avevamo ripetutamente sollecitato e attivamente operato perché si arrivasse a tale provvedimento. Ora si registra che in Piemonte in soli tre anni (2016-2019, prima quindi delle chiusure per Covid) i pazienti in carico ai Servizi Sanitari sono diminuiti del 20% e i giocatori a rischio sono divenuti in proporzione la metà di quelli del resto d’Italia. Ciò naturalmente insieme ad una forte riduzione dei volumi di denaro investito. Nello stesso tempo l’incremento del gioco on line è stato inferiore a quello registrato nelle altre Regioni. Ora in Consiglio Regionale si sta concludendo un iter che dovrebbe portare all’abrogazione di tale legge. La proposta in discussione nelle apposite commissioni propone il dimezzamento delle distanze dai luoghi sensibili, e che non vengano più considerati tali le banche, i punti bancomat e i luoghi di aggregazione sociale. Facciamo appello al Presidente Cirio e a tutta l’Assemblea Regionale: non possiamo rispondere ai danni della pandemia riportando nei centri abitati le slot machines. Non possiamo riavvicinare tali risposte alle fragilità che questi lunghi mesi hanno fortemente accresciuto. Siamo consapevoli delle ricadute occupazionali conseguenti all’applicazione dell’attuale legge, ma chiediamo che si cerchino soluzioni virtuose, in linea con l’art. 41 della Costituzione, dove si ribadisce che la libera iniziativa privata «non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana». Il disastro della pandemia invoca un forte cambiamento nel campo delle scelte economiche, e come tutti sappiamo sono state messe a disposizione ingenti risorse per le necessarie scelte di sostegno e di riconversione produttiva, per un’economia più attenta alle persone. Dal buio di questo tempo difficile non possiamo uscire tornando indietro".

Il documento è firmato da: ACLI Piemonte, AIPEC - Associazione italiana imprenditori per un’economia di comunione, ARCI Piemonte, ANFN - Assoc. Nazionale Famiglie Numerose - Piemonte, AUSER Piemonte, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Piemonte e VdA, Commissione regionale Pastorale sociale e del lavoro Piemonte e VdA, Comunità Cenacolo, Comunità di Sant’Egidio Piemonte, Comunità Papa Giovanni XXIII, Forum delle Associazioni Familiari del Piemonte, Giuseppini del Murialdo, Gruppo Abele, Libera Piemonte, Movimento dei Focolari, Movimento Slotmob, Progetto Mondo MLAL, Salesiani di Piemonte e VdA, SERMIG, Società San Vincenzo De Paoli Piemonte e VdA.

Intanto da Codacons Lombardia si preparano ulteriori iniziative: "La maggioranza del Consiglio Regionale vuole abrogare la Legge Regionale 9/2016, dove si erano disposte le norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico. Un grosso passo indietro che minaccia la salute dei cittadini riportando le slot machines nei centri abitati con l’intento di rispondere in qualche modo alle ricadute occupazionali generate dalla pandemia. In questo modo, la Regione Piemonte, anziché avviare campagne di sensibilizzazione su tutto il territorio per rendere partecipi i cittadini dei rischi gravi derivanti dalla ludopatia, preferisce risolvere la crisi occupazionale attraverso una politica che si disinteressa completamente del tema. Ciò anche in considerazione del fatto che, conseguentemente all’abrogazione, non verranno più considerati luoghi sensibili le banche, i punti bancomat e i luoghi di aggregazione sociale". "La ludopatia è una patologia e come tale deve essere trattata. Servono soluzioni virtuose per rispondere alle ricadute occupazionali. È increscioso come la Regione Piemonte abbia deciso di rispondere alle difficoltà economiche derivanti dalla pandemia con l’abrogazione di questa legge, con il rischio di vanificare gli effetti di ciò che è stato fatto finora per tutelare la salute dei cittadini - afferma il Presidente del Codacons Marco Maria Donzelli - Il Codacons si schiera a favore della legge sul gioco d’azzardo e presenta diffida alla Regione".