Torino - Il TAR Piemonte, con tre sentenze, ha ribadito che la legge regionale nr 9 del 2016 (Norme per la prevenzione ed il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico), ed in particolare le disposizioni riguardanti la distanza degli apparecchi dai cd“luoghi sensibili” (scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, centri di formazione, istituti di credito, esercizi di compravendita di oggetti preziosi, stazioni ferroviarie) non vìolano nessuna norma costituzionale. Il giudice amministrativo di primo grado ha respinto i tre ricorsi presentati da esercenti contro i Comuni di Almese, Acqui Terme e Murisengo che hanno applicato la legge regionale. Per gli assessori alla Sanità, Antonio Saitta, e all’Istruzione, Gianna Pentenero, “le motivazioni espresse dal giudice amministrativo dimostrano che la disposizione sulle distanze dai luoghi sensibili ha come finalità la tutela della salute dei giocatori, materia nella quale la Regione può legiferare nel rispetto dei principi fondamentali della legislazione statale. Il gioco d’azzardo patologico è una vera e propria piaga sociale che ha un costo altissimo per le vittime e per la collettività. I primi dati che abbiamo illustrato lunedì nella riunione congiunta della terza e quarta commissione consiliare dimostrano che, grazie alla legge, si riduce il volume di gioco e diminuiscono le perdite. Ora dobbiamo proseguire con le altre azioni previste dal piano di contrasto al gioco d’azzardo patologico”.
"Le sentenze del TAR di Torino da poco pubblicate - spiega il consigliere regionale Domenico Rossi (Pd) - confermano il fondamento giuridico della norma regionale. In particolare su due degli aspetti che nel dibattito di questi mesi sono stati spesso avanzati da chi chiede una modifica della legge: la retroattività e la presunta incostituzionalità. I giudici dicono con estrema chiarezza che la norma non è né retroattiva né anticostituzionale rigettando le istanze degli esercenti. La conferma sugli aspetti giuridici si affianca ai dati positivi presentati lunedì scorso in commissione sanità, che hanno mostrato come ci sia un calo di giocate e di perdite in Regione Piemonte negli ultimi due anni. Ora si tratta di dare piena attuazione al piano regionale di prevenzione e contrasto al GAP, con le azioni rivolte agli studenti, ai cittadini e agli esercenti, così da rafforzare l’azione culturale e sociale necessaria a contenere un fenomeno preoccupante come quello del gioco d’azzardo patologico".