Torino - "La Regione Piemonte - si legge in una nota di Libera Novara - deve tutelare la salute dei cittadini. È inconcepibile che la Giunta e la maggioranza pensino di sacrificarla con tanta leggerezza in un periodo storico in cui sono evidenti le ripercussioni sociali ed economiche della diffusione incontrollata di patologie. La modifica della legge regionale contro il gioco d'azzardo patologico è evidentemente una priorità nell'agenda politica della maggioranza, come dimostrano i due progetti di legge depositati a novembre e ieri e l'emendamento della Giunta (formalmente non ancora ritirato, nonostante le notizie delle ultime ore) al ddl Omnibus, la legge di stabilità piemontese al momento in discussione in Consiglio Regionale. All'urgenza si accompagna poi una crescente intensità dell'intervento: se inizialmente il proposito, che di per sé vanificherebbe la legge, era quello di eliminare l'applicazione della legge agli apparecchi già installati, l'ultima proposta intende abrogare definitivamente la legge, eliminando non solo il distanziometro per gli apparecchi già installati ma anche i limiti orari di accesso al gioco. Perché l'attuale maggioranza vuole cancellare una legge votata solo quattro anni fa all'unanimità? I promotori della modifica dicono di volere tutelare l'occupazione del settore, ma non si preoccupano dei costi di questa operazione e sono pronti a fare esplodere una bomba sociale e quindi anche economica in nome della protezione di un mercato dopato da anni di offerta martellante. È giusto tutelare i lavoratori del settore, ma è scorretto farlo sulla pelle dei più fragili. La legge piemontese tutela le fasce a rischio senza proibire il gioco, come dichiarato ingiustamente dai detrattori, ma allontanandolo dai luoghi della vita quotidiana. In questi anni di applicazione della legge si sono ridotti i volumi delle giocate, comunque elevatissimi, e con loro quelli delle perdite, come dimostrato dagli studi dell'Istituto di Ricerche Economiche e Sociali per il Piemonte (IRES). Perché la Giunta regionale ignora un proprio ente che opera con metodo scientifico e in totale indipendenza? È sempre l'IRES a confutare una delle critiche più ricorrenti alla legge, accusata di spingere verso il gioco illegale: un assunto privo di evidenze secondo l'Istituto. Al contrario una maggiore diffusione del gioco rischia di creare sacche di sovraindebitamento in un momento già difficile dal punto di vista economico, facendo il gioco delle mafie e favorendo fenomeni usurari ed estorsivi. Per questo chiediamo il tuo aiuto. Facciamo sentire la nostra voce e chiediamo alla Regione Piemonte di tutelare la salute dei propri cittadini!"
Sempre da Libera è stata scritta una lettera aperta al governatore del Piemonte, Alberto Cirio su questo spinoso argomento: "Con la presente chiedo al Presidente Cirio e ai consiglieri regionali di non modificare la legge regionale 9/2016. Una legge nata per contrastare il Gioco d’azzardo patologico che, in pochi anni di applicazione, ha raggiunto importanti risultati. Approvata a larghissima maggioranza nella passata legislatura, tutela le famiglie e i soggetti più fragili individuando dei luoghi sensibili da proteggere. Una legge che funziona perché ha avuto come effetto diretto la diminuzione dell’offerta e, di conseguenza, il calo delle perdite dei piemontesi. La modifica proposta se passasse, vanificherebbe i buoni risultati raggiunti dalla legge che, non dimentichiamo, ha avuto il merito di contrastare il gioco d’azzardo patologico, il sovraindebitamento al riciclaggio delle mafie nel settore. Non possiamo tornare indietro. Non giochiamo con la salute dei piemontesi!".
Infine sul tema, ecco la dichiarazione del consigliere regionale Domenico Rossi (Pd): "Il centrodestra getta la maschera sul gioco d’azzardo patologico: non solo, nonostante gli annunci del presidente Cirio, non è ancora stato ritirato l’emendamento con cui si vorrebbe rimuovere il distanziometro per gli apparecchi da gioco dai luoghi sensibili; ma la Lega ha anche presentato un’ulteriore proposta di legge, la numero 99 del 22 giugno a prima firma Leone, con la quale si abolirebbe anche la possibilità, per i Sindaci, di limitare gli orari di apertura. Ci hanno raccontato per mesi che condividevano la legge nei suoi diversi aspetti, ad eccezione del distanziometro, ma in realtà si appiattiscono sulle proposte dei gestori di slot. La scelta di eliminare la limitazione degli orari è grave, perché dove è stata applicata ha prodotto ottimi risultati e perché si tratta di una scelta contro i primi cittadini, in quanto toglie loro la protezione normativa e li espone a rispondere delle richieste di danni legate ai ricorsi degli esercenti, così come avveniva in passato. Si abbandonano i nostri sindaci per degli interessi di parte. Con la nuova legge verrebbe totalmente abrogata la 9/2016, perché a quanto pare non è sufficiente modificarla, ma occorre cancellare il segno della buona politica che ha osato contemperare gli interessi dell’industria del gioco con il bisogno di salute dei cittadini".