Torino - Il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale è stato il tema centrale del tavolo che si è tenuto questa mattina a Roma presso il Ministero del Lavoro a cui hanno partecipato anche gli assessori regionali al Lavoro, Gianna Pentenero, e alle Politiche sociali, Augusto Ferrari (nella foto). Obiettivo dell’incontro, discutere del nuovo piano nazionale di lotta alla povertà e all’esclusione sociale che il Governo intende presentare. Le linee guida proposte dal Ministero, che la Regione Piemonte intende condividere e su cui vuole lavorare, partono dall’assunto secondo cui lamancanza di reddito spesso non è la causa della povertà, ma il suo effetto. Le cause invece possono essere diverse e, tipicamente, di natura multidimensionale. E’ importante, secondo la Regione, guardare a una progettazione personalizzata che agisca sui bisogni della famiglia, sull’accompagnamento verso l’autonomia, sulla piena inclusione nella comunità dei soggetti deboli. E’ un percorso, quella progettato dal Governo, in cui i servizi – in rete – si fanno carico dei cittadini più fragili e questi si impegnano – si attivano - nei comportamenti che gli vengono richiesti. Obiettivo è la piena inclusione sociale, la partecipazione a un progetto per tutti i membri della famiglia, l’attivazione nella logica dell’empowerment. La regia è affidata al servizio sociale, rendendo protagonista la «comunità» nei percorsi di attivazione. Lo strumento che si propone è un “reddito per l’inclusione attiva”.
“Come Regione – ha commentato Pentenero – stiamo lavorando in linea con quanto proposto questa mattina dal Ministero per affrontare il tema del reddito minimo di cittadinanza. Obiettivo è individuare strumenti singoli che permettano di condividere tutti i provvedimenti che già mettiamo in campo per i soggetti deboli”.L’assessore si è inoltre dichiarata d’accordo con il ministero sul fatto che il lavoro rappresenti lo strumento fondamentale per il contrasto alla povertà. “In questo senso – ha aggiunto - il Jobs Act ha prodotto importanti innovazioni. La Regione Piemonte dispone già di una rete di servizi per l’impiego sia pubblici sia privati che consentono di prendere in carico le persone, per orientarle, formarle e accompagnarle nella ricerca di un’occupazione. Naturalmente stiamo lavorando per rafforzare questa rete, così come indicato dal governo, in modo tale che sia sempre più in grado di evitare lo scivolamento degli individui verso l’esclusione sociale. In questo senso ribadisco la volontà di sviluppare politiche orizzontali, che coinvolgano in sinergia i diversi assessorati al Lavoro, alle Politiche sociali e alle Attività produttive. Solo con un lavoro di sintesi si può pensare di vincere la sfida contro la povertà”.
"Nel nuovo Patto per il sociale della Regione Piemonte 2015-2017 che la settimana prossima verrà illustrato alla Commissione consiliare competente - ha spiegato Ferrari - assumono grande importanza le azioni di inclusione sociale e di contrasto alle diverse forme di povertà, esito ultimo di un lungo processo che ha modificato, profondamente, il tessuto economico-produttivo dei nostri territori. Gli Enti locali, gli operatori di base e il mondo del volontariato hanno fatto direttamente i conti con l'ampliamento della fascia di povertà e di vulnerabilità. Il nostro scopo è quello di andare oltre la logica emergenziale e assumere la lotta alla povertà, in tutte le sue forme, come obiettivo strategico del nostro sistema di welfare. Dobbiamo agire in sinergia con gli Assessorati al Lavoro e alla Ricerca e all'Innovazione affrontando, insieme, il tema della povertà ed integrando linee di intervento riguardanti: sostegno al reddito e accompagnamento al reinserimento socio-lavorativo; politiche di sostegno al diritto all'abitare; interventi di sostegno alimentare. All'interno di questo complesso lavoro non possiamo dimenticare un piano di azione per le persone “senza dimora”, un fenomeno che coinvolge diverse migliaia di persone in Piemonte".