Torino - Da martedì 17 novembre e fino a giovedì compreso, quando ci sarà la nuova valutazione, semaforo arancione a Torino e altri 26 comuni del Piemonte. La misura straordinaria, che scatta dopo 4 giorni di superamento del valore di Pm10 (polveri sottili), fissato a 50 microgrammi per metro cubo, riguarderà, per la provincia di Torino, oltre al capoluogo, i comuni di Beinasco, Borgaro Torinese, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Venaria, Caselle Torinese, Chivasso, Leinì, Mappano, Pianezza, Volpiano e Chieri. Semaforo arancione anche per Alessandria e, in provincia, Casale Monferrato, Novi Ligure e Tortona. Misura straordinaria da anche per Asti, Novara, Trecate (No) e Vercelli. Da domani dunque fermi, tutti i giorni, festivi compresi, dalle 8.30 alle 18.30, gli autoveicoli per trasporto persone, fino ad Euro 5 diesel (e veicoli a benzina euro 1 solo per i comuni della Città Metropolitana di Torino, come stabilito dalle rispettive ordinanze) e tutti i veicoli adibiti al trasporto merci, fino ad Euro 4 diesel. Le limitazioni alla circolazione si applicano solamente nei territori comunali indicati nelle rispettive ordinanze sindacali che possono contenere anche modifiche di orario. Si ricorda, infine, il divieto di utilizzare generatori di calore domestici, alimentati a biomassa legnosa, quando è disponibile un impianto di riscaldamento alternativo e il divieto assoluto di combustioni all’aperto anche in presenza di deroghe.
“La Regione Piemonte segue le direttive sanitarie di blocco emergenziale ma noi, insieme alle altre tre regioni dell’accordo di Bacino Padano – dice l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati - sollecitiamo da circa un mese un incontro al Ministro Costa. Al momento non è ancora stata fissata la data per trovare una soluzione alla situazione, ovvero per la deroga del blocco che riguarda euro 4 e 5 diesel per le misure emergenziali. In un periodo di lockdown e con i trasporti al 50% una misura di questo tipo non solo è assurda, ma rischia di generare nuovamente un sovraccarico del trasporto pubblico, che è uno degli ambiti più a rischio di generare contagio. Perché è ovvio che non potendo usare la macchina per andare a lavorare, i cittadini soprattutto nelle grandi città si riverseranno sui mezzi pubblici. Si crea ulteriore disagio in una situazione già difficile ed emergenziale”.
“Il fatto che in un momento in cui il traffico si è ridotto il valore del Pm10, a causa dell’assenza di precipitazioni e di vento, anziché diminuire, cresce - rimarca l’assessore - è la dimostrazione concreta come ho sempre dichiarato che il traffico incide veramente poco e lo vogliamo dimostrare scientificamente. Ma da sola la Regione Piemonte non può derogare”.
Questo il testo della lettera che lo stesso Marnati, col collega Icardi e il presidente Cirio hanno scritto al premier Conte e ai ministri Speranza e Costa: "Gentilissimi, in linea con le politiche condivise nell’ambito dell’“Accordo Padano del 2017”, siglato a Bologna il 09/06/2017, e in attuazione di quelle previste nell’ambito del Protocollo di istituzione del “Piano d’Azione per il Miglioramento della Qualità Dell’aria” firmato il 4 giugno 2019 con codesti Ministeri nell’ambito del “Clean Air Dialogue” con la UE, la Regione Piemonte ha approvato con DGR n. 14- 1996 del 25.09.2020 l’elenco dei comuni interessati alle misure di limitazione delle emissioni in atmosfera e lo schema di ordinanza sindacale tipo per l’applicazione delle suddette misure. Come noto, a seguito dell’approvazione del d.p.c.m. 3 novembre 2020 e successivamente dell’emanazione dell’ordinanza del Ministro della Salute del 4 novembre 2020, la Regione Piemonte è stata inserita nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da scenari di elevata (“scenario di tipo 3”) e massima (“scenario di tipo 4”) gravità e da un livello di rischio alto relativamente alla diffusione del virus COVID-19. Ciò ha comportato l’adozione di misure particolarmente restrittive per la popolazione piemontese, tra cui quelle relative al divieto di spostamento individuale se non determinate da comprovate esigenze lavorative, motivi di salute e altri motivi di necessità ammessi dalle normative in vigore. Parallelamente è stata limitata la capacità massima di trasporto dei mezzi pubblici in modo da garantire il rispetto delle misure sanitarie connesse al rispetto del distanziamento sociale. Purtroppo a causa delle scarse precipitazioni e dell’assenza di vento, oggi in molti comuni della regione Piemonte sono scattate le misure emergenziali previste al raggiungimento del quarto giorno consecutivo di superamento della soglia dei 50 microgrammi al metro cubo per le PM10 rilevate dal Sistema regionale di monitoraggio. Al fine di limitare l’aggravarsi della situazione sanitaria e socio-economica, già sufficientemente critica, questa Amministrazione ritiene necessario acquisire un’intesa sulla possibilità di derogare alle misure minime definite all’interno dell’Accordo del bacino padano, intervenendo in particolare in merito alla sospensione dell’applicazione delle misure temporanee di limitazione delle emissioni, di cui alla d.g.r. n. 14-1996 del 25 settembre 2020, con riferimento alla misura 2.1.1. riportata nello Schema di ordinanza sindacale tipo, relativa al divieto di circolazione veicolare dalle ore 8:30 alle 18:30 dei veicoli adibiti al trasporto di persone aventi al massimo 8 posti a sedere oltre il conducente (categoria M1) dotati di motore diesel con omologazione uguale ad EURO 4 e 5, previsto tutti i giorni della settimana, in presenza di motivazione allo spostamento connessa a quelle autorizzate dalle disposizioni nazionali in vigore. Ciò consentirebbe di evitare che vengano meno le prescrizioni connesse alla limitazione dell’utilizzo dei mezzi pubblici al 50% della capienza, finalizzate a contenere l’infezione da COVID19 riducendo il più possibile i rischi derivanti da forme di assembramento, e, nel contempo, di garantire gli spostamenti necessari. La richiesta di avvenire in tempi ristrettissimo ad un’intesa in merito alla sospensione delle limitazioni temporanee al divieto di circolazione dei veicoli adibiti al trasporto di persone previste in caso di livello 1 arancione o successivi peggioramenti del protocollo antismog, trova altresì fondamento nelle analisi, condotte da Arpa Piemonte durante la prima fase dell’emergenza COVID19, degli effetti sulla qualità dell’aria e sulle emissioni in atmosfera, che hanno messo in evidenza come il traffico veicolare è il maggiore responsabile dell’inquinamento da biossido di azoto; per il PM10 il quadro emissivo è risultato più complesso evidenziando che una parte significativa è di origine primaria, emessa principalmente dal settore del riscaldamento civile in particolare dalla combustione della biomassa legnosa, un’altra altrettanto significativa è invece di natura secondaria, in larga parte prodotta dalla trasformazione in particelle di altre sostanze emesse originariamente in forma gassosa da molteplici fonti. Si precisa che l’esigenza è strettamente connessa al periodo di tempo necessario al superamento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Certi di un cortese riscontro si porgono i più cordiali saluti".