Torino - Pochi giorni fa è stata approvata, su proposta dell’Assessore Augusto Ferrari (nella foto), la delibera di attuazione alla modifica della legge sul diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare(Legge 04 maggio del 1983, n.184). Le modalità ed i contenuti, infatti, che il percorso di accompagnamento, offerto dai Servizi, deve assicurare ad un minore, a seguito della sua collocazione successiva alla conclusione dell’affidamento, deve essere articolato in specifiche fasi, da considerarsi irrinunciabili per assicurarne la qualità e l’uniformità sull’intero territorio regionale.
A tal proposito la deliberazione stabilisce rilevanti e significativi interventi :
- la possibilità di adozione del minore, da parte della famiglia affidataria che ne faccia richiesta, (e che dopo un periodo prolungato di affidamento sia dichiarato adottabile), atto per il quale, il Tribunale per i Minorenni, deve tener conto del legame consolidatosi , se nell’interesse del minore, con la famiglia affidataria stessa;
- la continuità delle positive relazioni socio-affettive consolidatesi durante l’affidamento precedente, se rispondente all’interesse del minore, venga tutelata, in caso di rientro del minore presso la famiglia di origine, o nuova famiglia affidataria o adottiva;
- l’ascoltodel minore, da parte del giudice, che ha compiuto i 12 anni o anche di età inferiore se ha capacità di discernimento;
- l’ascolto obbligatorio degli affidatari, da parte del giudice, in tutti i procedimenti che riguardano i minori loro affidati, a pena di nullità dell’intero iter.
Si è quindi resa necessaria la stesura di una nuova deliberazione che, oltre a richiamare i principi teorici a supporto del diritto del minore alla continuità degli affetti, contenesse indicazioni operative aggiornate, rivolte ai Servizi sociali e Sanitari, anche al fine di consentire agli stessi di fornire informazioni alle famiglie che accolgono minori in affidamento.
Il provvedimento oggi in discussione è l'esito dell'attività di un tavolo di lavoro durato da marzo 2016 a settembre 2017e che ha visto la presenza di tutti i soggetti coinvolti nella delicata gestione dell’affido familiare quali il Procuratore della Procura Minori, il Presidente del Tribunale per i Minorenni, i funzionari della Direzione regionale Sanità, la Garante per l’infanzia e l’adolescenza, i rappresentanti degli Enti gestori, le AA.SS.LL e le Associazioni di volontariato.