Torino - "Approvata all'unanimità - scrivono Davide Bono - consigliere regionale M5S Piemonte, Davide Crippa - deputato M5S Piemonte e Ivan Della Valle - deputato M5S Piemontela - una mozione del M5S in Consiglio Regionale per sollecitare il Parlamento ed il Governo nazionale a ricondurre alle Regioni le competenze legislative in materia di liberalizzazione degli orari del commercio. Con il Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, con Legge n. 214/2011, il Governo Monti ha normato la liberalizzazione degli orari e delle aperture degli esercizi commerciali senza eccezioni e su tutto il territorio nazionale, sottraendo potere decisionale alle Regioni. Nel gennaio 2012 la Regione Piemonte Piemonte aveva deliberato di interporre ricorso alla Corte Costituzionale per la dichiarazione di illegittimità dell’art. 31 del decreto legge. La stessa Corte Costituzionale con sentenza n. 8 del 2013 chiarisce che “principi di liberalizzazione presuppongono che le Regioni seguitino ad esercitare le proprie competenze in materia di regolazione delle attività economiche (...) Le Regioni, dunque, non risultano menomate nelle, né tanto meno private delle, competenze legislative e amministrative loro spettanti, ma sono orientate ad esercitarle in base ai principi indicati dal legislatore statale, che ha agito nell’esercizio della sua competenza esclusiva in materia di concorrenza”. A distanza di quasi due anni dall’approvazione del Decreto Legge non si riscontrano né la diminuzione dei prezzi (ma semmai una contrazione nella spesa delle famiglie, fissata -3,8% e si prevede del -1,2% nel 2013), né un significativo aumento dei posti di lavoro o del prodotto interno lordo (che ha segnato un -2,1% nel 2012 con previsione fissata a -0,5% per l’anno in corso). Appare evidente, pertanto, come questa scelta non solo non abbia rafforzato la concorrenza, nonché la competitività tra gli esercizi commerciali, ma abbia solo avvantaggiato la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) ai danni dei piccoli negozi di vicinato che non possono competere sugli orari e sui giorni di apertura, finendo per desertificare i centri cittadini. Oltre che a danno dei lavoratori, costretti a orari e turni massacranti, spesso in violazione del diritto al riposo, con aumenti salariali risibili. Auspichiamo pertanto che le proposte di legge di iniziativa parlamentare, depositate alla Camera dei Deputati dal Movimento 5 Stelle cosiccome da altri partiti, possano al più presto essere approvate e la Regione possa al più presto intervenire per riorganizzare con maggior razionalità gli orari degli esercizi commerciali, a tutela dei diritti dei lavoratori e dei diritti dei consumatori".