Torino - Approvato all’unanimità l’Ordine del giorno presentato dal Presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia e sottoscritto per primi dai vicepresidenti leghisti delle commissioni Bilancio e Ambiente, Federico Perugini (foto) e Matteo Gagliasso, a sostegno del Credito Cooperativo.
“Questo atto - spiegano nel dettaglio i leghisti Perugini e Gagliasso - chiede al presidente Cirio e alla giunta di farsi parte attiva perché siano adottati provvedimenti di legge che non mettano a rischio la peculiarità del sistema di credito bancario cooperativo. Inoltre, si chiede di valutare la possibilità di agire nelle sedi opportune per salvare gli sportelli nei piccoli comuni e nelle aree interne, vero punto di riferimento di intere comunità”.
“Nell’audizione dello scorso 20 luglio - continuano i due consiglieri del Carroccio - i vertici della Federazione piemontese delle Bcc, le banche di credito cooperativo, hanno espresso l’urgenza di una normativa europea più snella e adeguata alle loro dimensioni, capace di garantire la loro funzione di istituto vicino alle realtà locali. Non dimentichiamoci infatti che il decreto legge del 14 febbraio 2016, il cosiddetto decreto Gasc, ha introdotto una profonda riforma basata essenzialmente sulla costituzione di grandi gruppi bancari cooperativi, i Gbc, alle quali le Bcc hanno l'obbligo di aderire per mantenere l'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria, pur conservando tutti i caratteri distintivi di banche cooperative a mutualità prevalente. Bisogna inoltre ricordare che il combinato disposto di regole e linee guida europee in materia di credito deteriorato e del quadro di regole e approcci di vigilanza europei sui Gruppi bancari cooperativi costituisce un rischio reale di svantaggio competitivo del sistema Italia e di indebolimento del potenziale di ripresa e resilienza del nostro Paese”.
“Stiamo parlando di una delle ossature dei nostri territori - rimarcano Perugini e Gagliasso -, con 250 banche cooperative locali a mutualità prevalente attive da oltre 135 anni con un ruolo essenziale di sostegno all'economia reale, in quanto banche di comunità che promuovono la crescita e lo sviluppo sociale ed economico. Otto di esse hanno sede legale in Piemonte, con 191 sportelli, presenti in 119 Comuni (in 25 dei quali unica presenza bancaria), con impieghi lordi a pari a circa 7,2 miliardi di euro per una quota di mercato con una media regionale del 6,4% mentre la raccolta da clientela complessiva è pari a circa 12,3 miliardi di euro”.
“In un quadro complessivo nel quale si sono perse quasi 12mila filiali nell’ultimo decennio, con una flessione del 36% che il Covid ha acuito portando molti comuni a rimanere sprovvisti del servizio - concludono quindi i consiglieri leghisti -, le Bcc piemontesi hanno perseguito il mantenimento di una capillare presenza territoriale continuando a finanziare il territorio e a sostenere l’economia locale anche nelle fasi di congiuntura avversa, confermando la propria distintiva funzione anticiclica. Rappresentano per altro una rilevante funzione sociale per quelle categorie più deboli che diversamente non avrebbero un istituto di prossimità. Del resto, la riduzione dei loro sportelli, tra il 2015 e il 2022, è stata appena del 2,1%, garantendo un servizio fondamentale per tante comunità”.