Torino - “In un periodo in cui il numero dei turisti in Italia diminuisce, in Piemonte, invece, continua a crescere – sottolinea il presidente della Regione, Roberto Cota - Credo che questo sia un risultato davvero straordinario per un territorio come il nostro che, fino a dieci anni fa, non si sarebbe certamente definito “turistico”. E, invece, oggi il settore rappresenta una delle industrie più sane e in espansione. Con questa consapevolezza ci prepariamo, quindi, ad affrontare le prossime sfide, a cominciare proprio dall’Expo del 2015”.
Cresce il numero di viaggiatori che, nel 2012, ha scelto il Piemonte come meta delle proprie vacanze: quasi 4,3 milioni di turisti rispetto ai 4,2 dell’anno precedente. Un dato particolarmente positivo se si considera che, dalle Olimpiadi in avanti, il 2012 è stato il primo anno senza grandi eventi in grado di condizionare i flussi turistici , ma anche in relazione all’andamento nazionale che, da una indagine Istat, mostra una flessione dei viaggi in Italia, in media dell’8,3%, con punte del -15,5% per le regioni del Centro e del -21,2%, per le vacanze brevi. In Piemonte, invece, boom, in particolare, del turismo straniero, con una crescita del 20%, che riguarda sia i mercati europei che i nuovi mercati come Russia, Cina e India: in tutto quasi 1,6 milioni i viaggiatori internazionali che hanno visitato il territorio lo scorso anno, centomila più del 2011.
Partendo da questo risultato, la Regione Piemonte si è messa al lavoro per la predisposizione del nuovo Piano strategico del turismo. Insediato nelle scorse settimane il tavolo di lavoro che elaborerà il documento: ne fanno parte tutti i rappresentanti del comparto turistico piemontese, coordinati da un Comitato scientifico che vede, accanto alla Regione e a Sviluppo Piemonte Turismo, le Università di Torino, del Piemonte Orientale e l’Università del Gusto di Pollenzo, con la supervisione di Daniel Winteler. Una sezione specifica del Piano è dedicata al l’Expo 2015, sotto la guida del presidente Cota, che, data l’importanza dell’appuntamento, ha mantenuto la delega sull’evento. L’obiettivo è quello di sfruttare al meglio le opportunità, potenziando la capacità del Piemonte di attrarre una quota importante delle decine di milioni di turisti che faranno tappa in Italia durante l’Expo. Due le principali proposte che la Regione lancerà al territorio: la prima riguarda l’offerta turistica: libera e gratuita circolazione in tutti i musei piemontesi, semplicemente mostrando il biglietto dell’Expo. La seconda riguarda la ricettività alberghiera e ha già trovato un primo parere favorevole di Federalberghi: sempre a chi esibirà il biglietto dell’Expo, terza notte gratuita in albergo (se non ricade di sabato).
“Fra due anni potremo misurarci con una nuova straordinaria opportunità – sottolinea l’assessore regionale al Turismo, Alberto Cirio – Ma già oggi in un 2012 che non ha avuto “grandi eventi”, i numeri dicono che il primo vero banco di prova post olimpico è stato superato. La forte crescita del turismo dall’estero, in particolare, è un segnale estremamente positivo: non solo perché gli stranieri che arrivano in Piemonte spendono in media il 71% più dei turisti italiani, ma anche, e soprattutto, perché è la conferma di una “patente turistica”, che il nostro territorio si è, ormai, conquistato a livello nazionale ed internazionale. Da qui ripartiamo con il supporto di un nuovo Piano strategico, che sarà operativo da gennaio 2014 e avrà una validità triennale fino al 2016: prima della fine dell’estate la Giunta approverà il documento elaborato dal tavolo di lavoro, in modo da ottenere il via libera del Consiglio Regionale entro la fine dell’anno”.
Tornando ai flussi 2012, e guardando ai principali mercati stranieri, al primo posto si conferma la Germania (con quasi +14% e 345mila turisti) e a seguire il BeNeLux, trainato dai Paesi Bassi (con +4,2% e circa 143mila arrivi), la Francia (+14,5% e oltre 241mila turisti), la Svizzera (+19,5% e quasi 173mila arrivi), il Regno Unito (quasi +18% e oltre 96mila turisti) e la Scandinavia (quasi +15% e oltre 60 mila arrivi). Interessante la performance di Portogallo e Spagna, che, anche se con numeri assoluti più piccoli, hanno raddoppiato, o quasi, sia arrivi che pernottamenti . Così come l’incremento di alcuni mercati emergenti quali Russia e Cina, che registrano una percentuale di crescita rispettivamente del 60% e dell’80%. La forte crescita del mercato estero, che oggi rappresenta il 37% del turismo piemontese (era il 31% nel 2011), oltre a riconoscere nel Piemonte una destinazione sempre più internazionale, ha in generale compensato la flessione del turismo domestico, dovuta all’attuale crisi economica (si è passati da 2,9 a 2,7 milioni di turisti in arrivo dall’Italia). La crisi si è fatta sentire anche sulla durata dei soggiorni: in generale i turisti nel 2012 non hanno rinunciato a viaggiare, ma si sono fermati un po’ meno, con un lieve calo della permanenza che è passata da 3 giorni a 2,9, attestando, comunque, il Piemonte a una quota di oltre 12,4 milioni di pernottamenti. Buone le performance di Torino e dell'area metropolitana, dell'area collinare e tenuta dell'area lacuale, mentre l'area montana, con l'eccezione dell'Ossola e della Valsesia, ha pagato gli effetti della siccità nevosa della stagione invernale 2011/2012. Gli effetti della crisi si sono fatti sentire anche sul turismo business, a causa della scelta delle aziende di ridurre il numero di meeting ed eventi organizzati, con un impatto soprattutto per le strutture 4/5 stelle. È cresciuto invece il turismo leisure, ovvero la vacanza in senso tradizionale, legata a natura, sport, cultura ed enogastronomia. Un dato testimoniato dalle buone perfomance delle strutture 3 stelle e, anche, dai dati del portale trivago, che ha registrato +38% di ricerche su Torino e +27% sul Piemonte (premiato nel 2012 come “regione italiana con la più alta reputazione online”). A livello europeo è l’enogastronomia a rendere il Piemonte più competitivo (indice Travel Sat). Non a caso le colline e il prodotto enogastronomico registrano +4% di turisti rispetto al 2011, in particolare dall’estero (+6,3%), ma anche dall’Italia (+2,1).
A livello regionale si consolida, anche, l’offerta ricettiva, che cresce sia nel numero di strutture (5.536 in tutto e + 4,6%) che del totale di posti letto (189.101 e +1,80%).
Analizzando l’andamento delle singole ATL (Agenzie Turistiche Locali), al 1° posto si conferma, Torino con la sua provincia, in crescita nel 2012 con oltre 2 milioni di turisti (oltre 17mila più del 2011) e una flessione della permanenza dovuta al calo del turismo business e all’assenza di grandi eventi (oltre 5,5 milioni di pernottamenti contro i 5,9 del 2011). La permanenza cresce, invece, sui Laghi che si attestano al 2° posto, con una sostanziale tenuta degli arrivi, quasi a quota 935mila e un incremento dei pernottamenti che sfiorano i 3,5 milioni. Al 3° posto la provincia di Cuneo, dove l’Atl di Cuneo ha registrato arrivi in crescita, quasi a quota 297mila e una flessione della permanenza, dovuta alla siccità nevosa della stagione invernale, che si attesta, comunque, a più di 960mila pernottamenti. Buona la crescita dell’Atl di Langhe e Roero con oltre 262mila turisti e 625mila pernottamenti (quasi 5mila più del 2011). Bene l’Alessandrino, dove i turisti crescono del 4% e raggiungono quasi le 322mila unità, con un incremento anche dei pernottamenti, che superano i 722mila (oltre 10mila più dell’anno precedente). E buon risultato anche per l’Astigiano, con più di 108mila turisti in crescita del 4,5% , e una tenuta dei pernottamenti che superano i 254mila. Molto positiva la crescita della permanenza a Vercelli e in Valsesia, che insieme superano i 302mila pernottamenti con un incremento del 6,4% e quasi 84mila turisti, anch’essi in crescita del 3.9%. Il numero dei turisti aumenta anche nel Biellese, oltrepassando gli 82mila in crescita del 7 %; si contrae, invece, il numero delle notti dormite, anche qui, come conseguenza della siccità nevosa durante la stagione sciistica (i pernottamenti sono, comunque, più di 236mila). Il Novarese, invece, pur riscontrando un andamento positivo della propria offerta turistica, paga la chiusura dell’Hotel Ramada, che ha causato una flessione sia negli arrivi (168mila contro i 189mila del 2011) che nei pernottamenti (quasi 350mila contro i 375mila dell’anno passato).
Per quanto riguarda il traffico aereo, l'Aeroporto di Torino, inserito tra quelli strategici per la definizione del Piano Nazionale per lo Sviluppo Aeroportuale, ha registrato una lieve flessione, come la maggior parte degli aeroporti italiani nel 2012, attestandosi comunque a oltre 3,5 milioni di passeggeri. Un calo dovuto principalmente all’outgoing, mentre ci sono stati buoni riscontri sull’incoming, in particolare sui charter della neve, che hanno portato, nell’inverno 2012, oltre 70mila sciatori da Gran Bretagna, Russia, Danimarca, Svezia, Irlanda e Israele. Il 2013 ha visto l’avvio di diversi nuovi collegamenti: il Torino-Iasi operato da Tarom (3 volte a settimana), il Torino-Casablanca con Royal Air Maroc (trisettimanale), il Torino-Crotone di Trawelfly (2 volte a settimana), il Torino-Mostar con Rusconi Viaggi/ODP. Oltre all'avvio del collegamento per Barcellona El Prat, operato dalla compagnia aerea Vueling (5 voli settimanali) per la prima volta a Torino, ed il collegamento di Turkish Airlines per Istanbul, che ritorna giornaliero. Infine, a partire da ottobre 2013 la compagnia aerea Transavia opererà il volo Torino-Amsterdam. In crescita del 5% , con oltre 236.000 passeggeri, l’Aeroporto di Cuneo-Levaldigi , che tra le novità del 2013 ha inaugurato i collegamenti per Alghero , Roma (Ciampino) e Marrakech, operati dalla compagnia low-cost Ryanair, oltre alla ripresa del volo per Trapani (con cadenza bisettimanale) e l’incremento di frequenze per il collegamento con Casablanca (4 voli alla settimana) operato da Air Arabia Maroc. Ottima la performance dei treni dal Nord Europa, con moto e auto al seguito: i servizi operati in sinergia con DB Autozug e Autoslaap Trein , nella stagione 2012, hanno portato in Piemonte (con porta d’ingresso ad Alessandria) quasi 35.000 turisti, +36 % rispetto all’anno precedente. Un risultato premiato dalle stesse ferrovie tedesche: Deutsche Bahn sul sito di Autozug ha scelto il Piemonte come volto simbolo dell’Italia.