Torino - "Oggi, venerdì 27 aprile - racconta Roberto Boniperti (Pdl - Progett’Azione Popolari Piemontesi) - in III Commissione consiliare è stato presentato un ordine del giorno a firma Carossa e Pedrale che di fatto recepisce tre dei quattro quesiti referendari (diminuizione delle specie cacciabili, del periodo di caccia e deroga in caso di neve). Se già non eravamo pienamente d’accordo con l’ipotesi suggerita dai capigruppi consiliari di abrogare la legge vigente (anno 1996) e contestualmente – su richiesta del centro sinistra – votare un documento in Consiglio Regionale che sostanzialmente impegni la giunta a recepire i punti dei quesiti refendari in un nuova normativa, giudichiamo ora inaccettabile trovarsi di fronte ad un documento che anziché di promozione sia limitativo dell’attività venatoria a firma di due esponenti del centro destra. Infatti, se a fronte delle difficoltà di bilancio della Regione Piemonte potevamo condividere la necessità di abolire l’attuale legge, datata e decisamente limitativa rispetto ad altre regioni italiane, non possiamo accettare oggi di svendere questi principi in nome di un testo che porterà alla nostra Regione spese per danni ad agricoltori e all’equilibrio faunistico che in poco tempo supererebbero di molto la spesa del referendum. Il nostro no al testo di Carossa e Pedrale è dettato inoltre dalla convinzione che con il voto di oggi si potrebbe creare un pericoloso precedente che spingerebbe chi è contrario a un testo di legge a utilizzare lo spauracchio della raccolta firme per modificarlo. Ci chiediamo inoltre come sia possibile che chi come noi si è fatto promotore di un testo di legge (pdl n. 104 “Nuove disposizioni in materia di protezione della fauna selvatica, prelievo venatorio e promozione del territorio”, che ha tra i primi tre firmatari Sacchetto, Vignale e Boniperti) di profonda modifica, miglioramento e ammodernamento dell'attività venatoria sul territorio regionale, possa oggi presentarsi con un documento che va nella direzione opposta. La nostra posizione sulla caccia non cambia: non soltanto non voteremo l’ordine del giorno oggi licenziato dalla Commissione (a cui, in rappresentanza di Progettazione, ho votato contro), ma ci opporremo a qualunque nuova legge regionale sull’attività venatoria che sia limitante rispetto al pdl 104".