Torino - Dopo vent'anni Regione Piemonte ha un nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani. «Un importante obiettivo raggiunto» commenta il consigliere Regionale Domenico Rossi componente del gruppo che in Commissione ambiente ha lavorato per diversi mesi alla modifica del testo presentato dall'Assessore Alberto Valmaggia. «I territori – prosegue il Consigliere Democratico - attendevano da tempo uno strumento di programmazione che consentisse di uscire dalla disomogeneità territoriale e dall’incertezza sul futuro». Uno strumento necessario che dovrà portare il Piemonte a risultati migliori di quelli attuali, che sono al di sotto delle soglie indicate dall'Unione Europea, nonostante i risultati ottimali di alcuni territori, tra cui spiccano quelli della provincia e della città di Novara. Sulla base del testo prodotto dall'assessorato proprio il gruppo di lavoro ha sottoposto il piano ad un'attenta analisi. «Il risultato del lavoro – chiarisce Rossi – ha consentito di arrivare ad un testo che, tenendo conto delle osservazioni e recependo le direttive europee, introduce il tema dell'economia circolare e fissa degli obiettivi più ambiziosi rispetto alla riduzione e al riciclo dei rifiuti».
Ogni ambito territoriale vasto dovrà raggiungere l’obiettivo di almeno il 65% di raccolta differenziata con una produzione procapite annuo di rifiuto non superiore ai 159 kg. Molto importante è anche l’obiettivo sul tasso di riciclo dei rifiuti che dovrà raggiungere almeno il 55%. Molto importante, da un punto di vista politico, l'ordine del giorno collegato al Piano rifiuti approvato. «Un documento – precisa Rossi - in cui si impegna la Regione a mettere in campo tutte le azioni necessarie a dare gambe al piano stesso: la revisione del sistema di governance per la raccolta dei rifiuti e per la gestione dell'impiantistica, la promozione della tariffa puntuale e del sistema di sanzioni e incentivi». Passaggi normativi fondamentali per mettere al più presto i territori nelle condizioni di pianificare le proprie scelte.