Torino - Nelle more della redazione del PRAE che si sta costruendo attraverso una conferenza di co-pianificazione ci sono altri aspetti della legge regionale sulle cave che meritano attenzione e su cui è tornato il primo firmatario della legge con un’interrogazione in Consiglio Regionale. Ci sono voluti oltre 1500 giorni rispetto ai 180 previsti dalla legge “Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave” del 2016 ma forse, entro fine marzo, Regione Piemonte avrà un regolamento per il riempimento dei vuoti di cava. Lo ha affermato l’assessore Tronzano rispondendo ad un’interpellanza del Consigliere Regionale Domenico Rossi, primo firmatario della Legge Regionale 23. “Una buona notizia anche se tardiva - spiega Rossi - perché il regolamento ha un ruolo fondamentale per la piena applicazione della norma ponendosi l’obiettivo di tutelare la qualità delle acque sotterranee, scongiurare danni ambientali, garantire la qualità ambientale, tutelare la salute umana, tracciare i materiali conferiti e, ove necessario, la loro localizzazione anche per poter verificare meglio che cosa viene portato in cava e facilitare i controlli di legalità. Sappiamo da anni, oramai, quanto questo settore sia oggetto di attenzioni da parte della criminalità”.
Altro tema sollevato dall’interpellanza è quello della vigilanza dei siti estrattivi che, a norma di legge, è in capo alle Province e alla Città metropolitana salvo delega al servizio regionale di vigilanza cui spetterebbe, in tal caso, anche il 50% degli oneri di estrazione. “Se la prossima approvazione del regolamento rappresenta un passo avanti per la piena applicazione della legge, il tema della sorveglianza merita un approfondimento” commenta Rossi. ”Secondo quanto riportato dall’Assessore: negli ultimi tre anni la Regione si è trovata a svolgere oltre al proprio servizio di controllo anche quello in capo alle province di Vercelli e VCO, a cui aggiungere Novara nel 2020 e Cuneo dal 2021. Di fatto controlla in surroga quasi metà del Piemonte: con quale personale?” si interroga Rossi. “Sono quesiti - prosegue il consigliere Dem - che intendo sottoporre alla giunta con una nuova interpellanza: se l’impegno per il controllo delle cave sta crescendo occorre un investimento proporzionale in termini di personale, strumenti, tecnologia. Non dobbiamo abbassare la guardia a tutela dell’ambiente e degli imprenditori che operano rispettando le norme”.