Torino - “Il Covid 19 non ha una data di scadenza, per questo auspico che il Ministero decida di mantenere in vita la rete delle Usca” lo dichiara il vicepresidente della Commissione Sanità di Regione Piemonte, Domenico Rossi commentando il fatto che l’attuale norma consente di attivarle solo fino al 31 dicembre 2021. “Le Unità speciali di continuità assistenziale sono state un prezioso strumento per fronteggiare l’epidemia e ancora lo sono visto l’aumento dei contagi degli ultimi giorni, ma, in prospettiva, l'attività a domicilio rappresenta una svolta per il sistema sanitario regionale e nazionale” aggiunge Rossi. “L’auspicio - prosegue il consigliere Dem - è che il Governo recuperi le risorse necessarie per estendere l’operatività delle USCA oltre il 31 dicembre sino all’entrata in vigore del Decreto Ministeriale 71 che le prevede”. Al di là degli interventi domiciliari o della funzione di raccordo tra sistema ospedaliero e medici di medicina generale, è, infatti, centrale il tema del personale. “In un momento storico caratterizzato dalla carenza di personale socio-sanitario sarebbe un errore grave privare il sistema di questo strumento. Chi sostituirebbe il personale USCA per le visite a domicilio? I MMG che non riusciamo a sostituire nemmeno quando vanno in pensione? O pensiamo di caricare tutto sulle spalle degli ospedali? Occorre trovare una soluzione ponte e fare in modo che le USCA restino in via anche nel 2022 ” conclude Rossi.