Torino - La Regione Piemonte si impegna al fine di contenere l'eccessivo sfruttamento delle risorse naturali ed in particolare nel favorire la creazione di oil free zone che rappresentano allo stato attuale la più interessante opzione di programmazione volta a favorire uno sviluppo economico in chiave di sostenibilità del territorio in alternativa ad un modello basato sui combustibili fossili. «L'approvazione dell'ordine del giorno odierno a Palazzo Lascaris - spiega il consigliere regionale Domenico Rossi - conferma la posizione di Regione Piemonte rispetto all'estrazioni di idrocarburi sul territorio regionale. Una linea che intende preservare e valorizzare il paesaggio oltre che puntare su risorse energetiche ecocompatibili e rinnovabili». Un documento, presentato come primo firmatario proprio dal Consigliere Rossi nel marzo 2015, che interessa in particolare la vicenda di Carpignano Sesia e il progetto di sondaggi esplorativi da parte di Eni. «La promozione della filiera agroalimentare e del turismo, connessi alla cultura e alla natura della zona deve diventare la priorità politica quando si guarda a un territorio con le caratteristiche di quello a cavallo tra le province di Novara, Vercelli e Biella» dichiara Rossi. «In quest'area – precisa il Consigliere novarese - vengono prodotte alcune delle eccellenze maggiori del territorio novarese e piemontese, penso ai vini DOCG e DOC delle colline novaresi e vercellesi, ma anche alla coltivazione del riso, alla produzione del miele oltre che alla presenza di Parchi e Riserve naturali. Chi governa ha il dovere di costruire una visione sulle potenzialità e sulle vocazioni dei diversi territori». Considerazioni che, in concomitanza dell'approvazione dell'odg, segnano una chiara indicazione anche rispetto al pronunciamento della Giunta regionale che proprio in questi giorni dovrà valutare la relazione della conferenza dei servizi relativa al progetto presentato da Eni per Carpignano. «La scelta di favorire lo sviluppo di oil free zone implica, certamente, l'applicazione di un modello di sviluppo diverso: una vision non nuova in Piemonte considerate le tante realtà, siano essere pubbliche o private, impegnate sul fronte della ricerca, delle energie alternative e più in generale nella green economy» commenta Rossi. «Non solo, a livello nazionale - conclude il consigliere Democratico - è da poco stato approvato in Senato il Collegato Ambiente che all'articolo 71 prevede proprio l’istituzione delle Oil Free Zone per incentivare l’autosufficienza energetica senza uso di fonti fossili. Altra indicazione, che attende solo la rettifica in seconda lettura alla Camera, di quale modello di crescita abbia scelto il Paese».