Torino - “Siamo di fronte a una scelta irresponsabile della Lega a Palazzo Lascaris che ha imposto di strumentalizzare il Consiglio Regionale, obbligando di fatto le forze politiche a occuparsi della delibera sul referendum e rifiutando la nostra richiesta di portare il testo in Commissione”. Il Consigliere Domenico Rossi interviene a margine della seduta, la prima di quattro, che paralizza il Consiglio Regionale del Piemonte sulla delibera relativa alla richiesta di referendum sulla legge elettorale nazionale con l’obiettivo di arrivare a un sistema totalmente maggioritario. “Sospendiamo i lavori in commissione, in aula e sul territorio non per occuparci dei problemi dei cittadini, ma per la propaganda della lega, nonostante ci sia molto da fare” sottolinea il Consigliere Democratico ricordando tra l’altro le crisi occupazionali che investono il Piemonte e i temi legati alla Sanità, a partire dalla legge a garanzia del finanziamento della Città della Salute di Novara e la programmazione sull’ospedale unico del VCO, senza dimenticare l’attuazione del PRAE per dare piena attuazione alla legge sulle attività estrattive. “Al di là dei costi generati da quattro giorni di lavoro in Consiglio Regionale su un tema che ha davvero poco a che fare con i piemontesi - conclude Rossi - è inaccettabile che la maggioranza si pieghi ai desiderata della Lega: un partito che, escluso dal nuovo Governo, strumentalizza le istituzioni dove si trova in maggioranza per la propria propaganda politica. Un atteggiamento inqualificabile nei confronti del Piemonte e che costituisce un precedente grave che indebolisce profondamente il nostro sistema democratico: le istituzioni vanno preservate e non strumentalizzate”.
“Cento giorni di nulla, nessuna proposta e nessun provvedimento per i piemontesi: solo turismo istituzionale e propaganda. Una bella differenza tra questa giunta e questa maggioranza e quelle guidate, nella scorsa legislatura, da Sergio Chiamparino che nei primi cento giorni approvarono 7 nuove leggi e presentato 14 disegni di legge, 14 proposte di legge e 15 atti di indirizzo di cui 6 furono approvati”. Rilancia il Capogruppo del Partito Democratico Domenico Ravetti. “Un allarmante vuoto di proposte che la Lega intende colmare mettendo al centro dell’azione amministrativa un desiderata del proprio segretario nazionale: così non va… se questa è l’altra velocità promessa da Cirio in campagna elettorale allora abbiamo inserito la retromarcia” aggiunge Ravetti.