Torino - Raggiunto l’importante obiettivo di acquisire nuovamente l’autonomia di scelta per le politiche sanitarie con l’uscita del piano di rientro nel 2017, prosegue il lavoro in Regione Piemonte per il potenziamento del servizio sanitario con un decisivo intervento per la riduzione delle liste d’attesa presentato oggi dall’Assessore Antonio Saitta. “Dopo l’investimento di circa 1,5 miliardi per la realizzazione di opere di edilizia ospedaliera, tra cui la Città della salute e della scienza di Novara, che oltre a rinnovare buona parte degli ospedali piemontesi rappresenta anche un importante volano economico per il territorio, un altro grande passo su uno dei temi più sensibili per i cittadini” commenta il consigliere regionale Domenico Rossi che evidenzia come “tali risorse siano disponibili grazie al lavoro svolto in questi anni: una puntuale verifica della spesa e la riorganizzazione del sistema hanno prodotto importanti economie che oggi possiamo investire garantendo 385 mila prestazioni supplementari fra esami e visite specialistiche entro il 2019”.
Uno stanziamento di 10 milioni di euro che consentirà di garantire maggiore attività attraverso l’estensione degli orari di apertura di strutture e ambulatori, l’aumento del personale e prestazioni aggiuntive. Altri 4 milioni saranno messi a disposizione con una delibera che la giunta adotterà nei prossimi giorni per consentire investimenti su strumentazione e tecnologia. “Come Presidente della Commissione Sanità – spiega Rossi – seguo da tempo questa specifica problematica e ho avuto modo di confrontarmi con diverse realtà del territorio con l’obiettivo di essere consapevole dei bisogni sanitari presenti in regione. Ritengo che il provvedimento adottato oggi, insieme al CUP unico che partirà entro fine ottobre, consentirà al sistema sanitario regionale di fare un deciso passo in avanti verso le esigenze dei cittadini”.
La delibera approvata oggi prevede uno stanziamento di oltre 700 mila euro per il Novarese, risorse che saranno investite per smaltire le attuali liste d’attesa grazie a prestazioni dedicate ai pazienti in attesa da oltre i 60 giorni. “Un elemento qualificante nel progetto presentato da Asl Novara e Ospedale Maggiore di Novara – precisa Rossi – per dare da subito un segnale ai pazienti: in particolare quelli in attesa di ecografie, TAC, visite dermatologiche ed endocrinologiche oltre che di prestazioni di gastroenterologia, che risultano essere gli ambiti di maggiore criticità individuati dai direttori generali”.