Torino - "Dopo due assemblee regionali e una manciata di ore di incontri più o meno ufficiali - afferma il consigliere regionale Domenico Rossi (Pd) - è tempo di primi bilanci. Cominciamo con il discorso di insediamento del Presidente Cirio: ci aspettavamo una serie di indicazioni programmatiche, di conoscere la visione del Piemonte di questa maggioranza e invece abbiamo ascoltato solo un lungo elenco di problemi con poche soluzioni... per di più strampalate! Per la sanità vogliono dare più spazio ai privati; nessuna idea sul trasporto pubblico locale; sulle case popolari pensano di risolvere i problemi proponendo la solita guerra tra poveri... "diamo più case agli italiani"; sull'ambiente, in piena emergenza climatica propongono "il buon senso". Grande assente, infine, la lotta alle mafie, nonostante il radicamento della 'ndrangheta nella nostra regione. Una mancanza grave, gravissima, anche alla luce delle notizie che nelle ultime settimana hanno coinvolto i nostri territori che si affiancano al lungo elenco di operazioni e processi che ha interessato la nostra regione negli ultimi decenni. Non abbiamo fatto mancare la nostra protesta per questa mancanza e l’invito a porre al centro dell’agenda politica la lotta alle mafie. Sono contento che, proprio in risposta al mio invito, il Presidente e la Giunta siano andati in visita, il 19 luglio giorno in cui ricordiamo la strage di via D’Amelio, alla villa di San Giusto Canavese sequestrata a Nicola Assisi colpita da un attentato incendiario nel giugno 2018 (leggi il comunicato stampa qui e guarda il video), ma ancora inutilizzabile in quanto ancora non sono stati cancellati gli effetti dell’attentato incendiario. Ora ci aspettiamo alla presenza segua l’impegno della Regione presso il Governo, che purtroppo ancora latita, affinché intervenga per rendere disponibile il bene per la collettività oppure di farlo direttamente come la giunta Chiamparino ha fatto con il Castello di Miasino. Chiediamo, insomma, di passare dalle parole ai fatti e non solo sul tema della legalità. C’è poi il tema del rapporto dell’esecutivo con il Consiglio Regionale. Continuiamo a leggere sui giornali interviste e proposte su svariati argomenti, ma nonostante le commissioni siano state insediate non vengono convocate. Non viene data ai consiglieri di maggioranza e opposizione la possibilità di approfondire e verificare le informazioni. Forse la Giunta dimentica che è il Consiglio l’organo a cui afferiscono le politiche di programmazione. Per questo, come vicepresidente della Commissione Sanità, ho chiesto al Presidente Stecco di convocare in tempi stretti la Commissione affinché l’Assessore competente venga al più presto a riferire sui diversi fronti aperti, a partire dal paventato “rosso” in bilancio che mette di nuovo a rischio la nostra sanità piemontese e dal rapporto con il privato che non può e non deve essere deciso a tavolino e che comunque non rappresenta la soluzione ai problemi della sanità piemontese. Vorremmo, inoltre, capire a che punto siamo e quali azioni intende mettere in campo la Giunta per portare avanti la realizzazione del Parco della Salute di Torino e della Città della Salute di Novara che risulta bloccata da mesi per una firma che non arriva dal Ministero".