Torino - Nel “Nuovo Patto per il sociale 2015-2017. Un percorso politico partecipato” il terzo asse di intervento è dedicato a temi del sostegno alle responsabilità genitoriali e della prevenzione del disagio minorile. Al fine di dare attuazione ai primi obiettivi di questo punto cardine del Patto sono stati approvati, recentemente, un provvedimento a sostegno delle attività dei Centri per le famiglie e a supporto delle responsabilità genitoriali e una determina riguardante le adozioni di minori “difficili”.
“Il primo atto – ha affermato Ferrari – persegue il nostro obiettivo strategico di potenziare e promuovere i Centri per le famiglie, integrati con i servizi alla prima infanzia e costruiti come luoghi aperti di partecipazione diretta degli attori del territorio per promuovere progettualità e capacità di intercettare nuovi bisogni e diffondere una cultura e una prassi della prevenzione di disagi che, soprattutto durante l'infanzia e l'adolescenza, possono diventare esplosivi e richiedere, poi, interventi traumatici. La Regione Piemonte ha realizzato, nel corso degli anni, una serie di iniziative, tra le quali l'istituzione dei Centri per le famiglie, per i quali, a partire dal 2004, sono stati assegnati finanziamenti specifici ai Soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali. Dal 2011, a causa della progressiva contrazione delle risorse disponibili, non è stato possibile procedere all'assegnazione di ulteriori finanziamenti dedicati, ma numerosi soggetti gestori hanno mantenuto e sostenuto le attività e la continuità dei Centri, in collaborazione con le organizzazioni di volontariato”.
"La Regione – ha spiegato l'Assessore Ferrari– ha ritenuto opportuno riattivare il percorso di sostegno e valorizzazione dell'esperienza dei Centri per le famiglie, istituendo un Coordinamento regionale che ha iniziato la sua attività nel mese di ottobre 2015, avviando un confronto finalizzato, in via prioritaria, all'elaborazione di un documento di proposta di linee guida regionali in materia. Gli interventi a favore delle famiglie e delle responsabilità genitoriali devono essere realizzati nell'ambito di reti territoriali, formate dagli enti titolari dei Centri per le famiglie e delle funzioni socio-assistenziali presenti sul territorio di riferimento, i consultori pediatrici e familiari, gli altri servizi socio-sanitari ed educativi, le associazioni e le realtà del terzo settore presenti ed impegnate nel settore specifico di intervento. Le risorse stanziate a tal fine sono pari ad euro 624.000, così ripartiti: 359.000 a carico del fondo nazionale, 265.000 di cofinanziamento regionale".
"La determina per il sostegno alle adozioni ai minori “difficili” - ha concluso l'Assessore – prevede l'impegno di una somma pari a 120.000 euro a titolo di acconto 50% del finanziamento complessivo attribuito, da assegnarsi ai soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali che, al 30 settembre 2015, abbiano avuto in carico situazioni di adozione di minori di età superiore a dodici anni e/o con handicap accertato, per le quali è stato erogato il contributo spese mensile previsto".