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Stecco (Lega): Grazie alla Regione 44,5 milioni per aiutare le Rsa

Torino - Con il voto dell'altro ieri, il consiglio regionale ha approvato la proposta di legge presentata dall’assessore della Lega Chiara Caucino che garantisce 44,5 milioni di euro di aiuti alle Rsa e alle altre strutture convenzionate con il sistema sanitario regionale che garantiscono servizi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali ad anziani, persone con disabilità, minori, tossicodipendenti e soggetti affetti da patologie psichiatriche. Grazie alla monetizzazione dell’energia gratuita, provvedimento parallelo a quello del grande idroelettrico che non è stato impugnato e che quindi garantisce risorse certe, si pagheranno anche tutte le bollette elettriche delle Ra e delle Rsa pubbliche e convenzionate del Piemonte. “Il testo approvato oggi dall’aula pone in evidenza la grande attenzione che la giunta, con il nostro assessore Chiara Caucino cui va il nostro più sentito ringraziamento, e il consiglio regionale hanno sul tema delle strutture residenziali per anziani, disabili e altri soggetti deboli - commenta la consigliera regionale Sara Zambaia, portavoce della Lega in IV commissione e relatrice di maggioranza della proposta di legge -. Un provvedimento tanto atteso quanto necessario per dare un aiuto concreto per far fronte alle tante difficoltà economiche che il delicato periodo che stiamo vivendo ha causato e sta causando ai gestori. Un soccorso che, ancora una volta, viene dalla Regione Piemonte a trazione Lega, non dallo Stato o da altri enti”. “Una misura importante che tiene conto di una discussione ampia e approfondita – commenta il presidente della commissione Sanità, il leghista Alessandro Stecco - anche con il recepimento di una proposta di buonsenso come quella di estendere i ristori alla domiciliarità, che rimarca una necessaria attenzione ai temi della domiciliarità e della residenzialità dei soggetti fragili dopo che, all’inizio di quest’anno, su mia proposta è stato avviato un gruppo di lavoro ad hoc in seno alla commissione Sanità. Ristori significativi e tempestivi che danno un supporto concreto a un settore in profonda crisi dopo quest’anno trascorso in prima linea nella battaglia contro il Covid”.

Alla fine il risultato è stato ottenuto, dopo una lunga seduta del Consiglio regionale. Un risultato importante, fondamentale e allo stesso tempo emblematico, che va a sostenere - dopo un annus horribilis caratterizzato dagli effetti della pandemia - proprio chi, più di altri, ha subìto le conseguenze devastanti del Covid19.
Complessivamente, quindi, sono stati stanziati 44,5 milioni di euro destinati a ristori per il sociale. In particolare 30 andranno alle Rsa in convenzione con il Sistema sanitario regionale, nonché per tutti i presìdi in convenzione (disabili, psichiatrici, tossico dipendenti e minori). Il ddl prevede anche un sostegno economico per i presìdi socio assistenziali autorizzati al funzionamento e non accreditati (poco più di 10 milioni), l’esenzione triennale Irap per le aziende pubbliche di servizi alla persona (tre milioni a far data dal 1 gennaio di quest’anno) e da ultimo il sostegno ai fornitori accreditati di servizi domiciliari sociali e sanitarie, che riceveranno un milione e mezzo. Grande soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, vera artefice del provvedimento: «Ringrazio tutti i colleghi che hanno sostenuto e votato questa legge, sulla quale ho lavorato per lungo tempo e che per me era imprescindibile - spiega l'assessore, non nascondendo la sua soddisfazione - Raccogliamo oggi i risultati di mesi di lavoro, nei quali mi sono battuta proprio affinché le strutture più coinvolte dalla pandemia ricevessero un sostegno concreto e tangibile. Si tratta di un contributo fondamentale, frutto di un grande sforzo per la Regione, che offre però un importantissima boccata d’ossigeno per le strutture e per i fornitori di servizi per persone fragili del Piemonte, che hanno saputo soffrire e resistere, dando un esempio di abnegazione, coraggio, forza e passione per il proprio lavoro, che è quello di aiutare i più deboli».