Torino - “Israele e Inghilterra sono due test ground per capire cosa potrà succedere da noi quando la cosiddetta varante delta sarà prevalente, cioè secondo le stime attuali tra circa poco più di due mesi”, esordisce il presidente della commissione Sanità Alessandro Stecco. “Fermo restando che i dati sono ancora preliminari, i vaccinati che non hanno completato il ciclo con la seconda dose hanno maggiore possibilità di esserne infettati. Oltre a questo, ovviamente sono sempre molto a rischio anche i non vaccinati. Sebbene i dati di protezione dall’ospedalizzazione pubblicati su oltre 14 mila pazienti inducono a un certo ottimismo circa l’efficacia dei vaccini dal punto di vista clinico, in caso di reinfezione rispetto a conseguenze gravi è bene non sottostimare quello che sta accadendo in altri paesi e che le nostre autorità nazionali e regionali stanno seguendo da vicino. È assolutamente impellente quindi - ricorda il presidente - correre e completare la campagna per farsi trovare coperti dalle vaccinazioni, ma non dipende solo dall’organizzazione logistica regionale e dalle dosi disponibili, ora diventa importante in questa fase convincere anche i tanti adulti piemontesi che non hanno ancora pre-aderito volontariamente alla piattaforma. Senza di loro l’immunità di gregge della platea di cittadini vaccinabili rischiamo di non raggiungerla”. Conclude il professor Stecco: “La Regione è attenta con i suoi esperti, anche grazie all’ottimo lavoro della Giunta e dei suoi consulenti e ha già per tempo attivato percorsi su questo tema per mantenere alto il livello testing, il tracciamento e il sequenziamento per stare al passo con gli eventi, avendo tra l’altro un “vantaggio” temporale rispetto a cosa succede all’estero”.