Torino - Stoccaggio dei rifiuti radioattivi e ulteriore commento del consigliere regionale Domenico Rossi, portavoce del Pd in V Commissione: "La definizione dei siti per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi è una vicenda seria che l’Italia si trascina senza soluzione da diversi anni. La scelta del Governo di rendere pubblico l’elenco, fino ad oggi secretato, dei possibili siti rappresenta un importante passo avanti che consente di aprire un percorso trasparente di consultazione pubblica: l’esatto opposto di una decisione presa dall’alto come ha cercato di farla passare il Presidente Cirio, proprio lui, esponente di un partito da sempre a favore del nucleare. Una posizione ipocrita che non fa bene al Piemonte perché la nostra regione già ospita l’80% dei rifiuti radioattivi, che però, sono stoccati in depositi “temporanei” ritenuti non idonei. Siamo i primi ad avere interesse nel vedere realizzato il deposito nazionale, perché con esso o i rifiuti saranno stoccati in sicurezza oppure in un altro territorio: in ogni caso una situazione migliore di quella attuale. Invece di rincorrere il consenso con dichiarazioni propagandistiche, Cirio dovrebbe mettere in campo tutti gli strumenti migliori per arrivare a delle osservazioni valide e utili nell’interesse generale. E’ evidente che la situazione ideale sarebbe quella di non avere il problema dei rifiuti, ma la realtà è un’altra: i rifiuti ci sono, sia per scelte legate al passato, sia per esigenze attuali primarie legate, ad esempio, ad alcuni servizi sanitari. Non basta dire “no” per cancellare il problema e se anche un giorno dovesse essere realizzato il deposito unico europeo per i rifiuti nucleari a maggiore radioattività, all’Italia resterebbe il problema dello stoccaggio di tutti quei rifiuti radioattivi legati alla ricerca, all’industria e alla sanità che dovrà comunque smaltire entro i confini".
L'individuazione del sito nazionale per le scorie nucleari è stato all'attenzione dei Governi degli ultimi quindici anni. Periodi nei quali al governo c'era anche il centrodestra, da sempre, tra l'altro a favore del nucleare. Oggi si avvia un percorso trasparente che sarà lungo e articolato nel quale la Regione dovrà fare la sua parte per individuare eventuali criticità dei siti individuati, sentiti i territori.
"Da parte nostra - affermano invece i dirigenti del Pd piemontese - ci faremo promotori di questa azione e segnaleremo al Governo le incompatibilità territoriali, in modo scientifico e non strumentale. Rimaniamo di stucco per le affermazioni del presidente Cirio che sa benissimo che questo è solo l’inizio di un percorso e non la decisione. Quella di Cirio è a tutti gli effetti una finta sorpresa: il Governo ha semplicemente tolto il segreto di Stato e avviato un dibattito pubblico e trasparente. Cirio faccia il presidente, favorisca il confronto invece di alimentare lo scontro, a maggior ragione come esponente di una forza politica che ha da sempre sostenuto il nucleare. La confusione provocata ad arte dal centrodestra è incommentabile: da una parte consiglieri regionali che si presentano su possibili siti designati per cavalcare la comprensibile paura dei cittadini; dall’altra parte Salvini che chiedere di aggiungere alla lista dei siti idonei quello di Trino Vercellese. Il Partito Democratico si impegna invece sin d'ora ad affrontare il tema chiedendo condivisione e attenzione alla sicurezza e verso le comunità locali di tutto il Piemonte".