Vercelli - Una commissione d’inchiesta dell’Asl sulla qualità dei servizi erogati dal reparto d’oncologia dell’ospedale di Vercelli. E’ ciò che domanda il Consigliere regionale della Lega Nord Paolo Tiramani in una interrogazione che verrà depositata nei prossimi giorni. “Ho ricevuto numerose segnalazioni relative a presunte criticità, o addirittura errori, che si sarebbero verificati nel reparto di oncologia dell’ospedale di Vercelli – spiega Tiramani -. L’ultima delle quali relativa a un caso che sarebbe stato classificato come terminale prima dell’esito degli esami istologici, in questo caso la paziente sarebbe stata vittima di una differente patologia della quale purtroppo alla fine sarebbe deceduta. Trattandosi di un reparto particolarmente delicato, la cui funzione purtroppo è sempre più richiesta e necessaria, ho ritenuto opportuno domandare se non sia utile comprendere se esista davvero un ‘caso oncologia’ a Vercelli o se invece si tratti di casualità. Ecco il senso della mia interrogazione che spero possa contribuire a fare chiarezza”.
Intanto lo stesso consigliere regionale è salito agli onori della cronaca per un altro episodio. Con il supporto dell'avvocato Alberto Villarboito ha avuto ragione dal giudice di pace di Varallo nella 'querelle' che lo vedeva contrapposto ad un dipendente dell'Asl il quale avrebbe diffuso la voce che Tiramani era stato arrestato 2 anni fa nell'ambito dell'inchiesta che aveva portato al fermo dell'ex assessore regionale alla Sanità Caterina Ferrero. A Tiramani sono stati riconosciuti 2.000 euro, che come chiesto specificatamente dal consigliere leghista, saranno devolute in loco in attività benefiche. Il dipendente Asl dovrà anche pagare le spese legali e 700 euro di multa.