Borgosesia - “Il caso della piccola ritrovata in un campo rom in Grecia sul quale si addensano pesantissimi dubbi sugli adulti con cui viveva che l’avrebbero in realtà rapita e trasportata di Paese in Paese, apre scenari inquietanti e di massima gravità. Sia per la natura particolarmente vile del reato, sia per l’incontrollabilità di fatto in cui prosperano i rom, spostandosi da una nazione all’altra e da un campo all’altro. Per questo ritengo che sia necessario verificare in modo approfondito che anche nei campi rom del nostro Paese, e della nostra regione ovviamente, non vi siano bambini dei quali non sia certa la provenienza e la famiglia”.
Lo ha detto il Consigliere regionale leghista Paolo Tiramani, primo firmatario di un ordine del giorno sottoscritto anche dal resto del Gruppo Lega Nord e presentato oggi, in cui si invita la giunta regionale “a mettere in atto le iniziative politiche necessarie affinché il Governo e le Regioni valutino la possibilità di effettuare, tramite le forze dell’ordine e gli organismi preposti, controlli più stringenti su coloro che transitano o sostano nei campi rom, con particolare riferimento ai documenti di identità e ai certificati che riguardano i minori. Spero che ora non inizino le solite trite e stupide polemiche che vorrebbero dipingere il leghisti come razzisti - ha detto Tiramani -, unici argomenti di chi non sa cosa dire. La verità è che questa storia è allucinante, ma ancora più allucinante è lo scenario che sembra descrivere un meccanismo di rapimenti avviato a livello internazionale, ramificato nei paesi in cui questi rom transitano. E allora mi pare necessario chiedere di verificare che ciò non accada in Italia, controllando in ogni campo rom della Regione e del Paese che tutti i minori presenti abbiano i documenti in regola e siano davvero figli degli adulti con cui vivono o sopravvivono”.