Novara - “Il futuro delle Province passa dalla capacità di amministrare”. E’ questo il segnale che i Presidenti delle Province di Novara, Diego Sozzani, e di Torino, Antonio Saitta, hanno lanciato nel corso di un incontro organizzato questa mattina a Novara. Sozzani e Saitta hanno ribadito il proprio impegno per ottenere maggiori competenze sulla pubblica sicurezza, soprattutto rispetto ai rischi legati al dissesto idrogeologico. Rischi che la pulizia dei fiumi può certamente abbattere, anche in caso di alluvioni. A tal proposito, dallo scorso fine anno, i due amministratori hanno aperto un tavolo di lavoro assieme al Presidente della Provincia di Varese, Dario Galli. Un segnale colto positivamente dai rispettivi interlocutori istituzionali. “Stiamo lavorando con Regione Piemonte per accelerare la pratica di sgombero dei materiali inerti. Abbassando il livello delle acque - hanno spiegato Sozzani e Saitta - è possibile scongiurare le esondazioni”.
Il dibattito si inserisce in una questione più ampia, legata al ruolo e alla percezione delle Province nel panorama istituzionale nazionale. Le Province sono da abolire? Intanto Torino e Novara stanno proponendo nuovi modelli amministrativi, quali le Città metropolitane e i Circondari, le assemblee dei sindaci degli ambiti locali che compongono il Novarese.
“L’effetto casta, a volte motivato, altre pregiudiziale, ha posto le Province al centro del mirino dell’antipolitica. Queste, però, incidono solo per l’1,4% sui costi totali per la rappresentanza democratica in Italia”, ha dichiarato Sozzani citando lo studio dell’Università Bocconi commissionato dall’Upi. “Con ciò - ha continuato Sozzani - non mi metto a fare barricate; anzi, ben prima che Monti diventasse Premier dichiarai apertamente che le Province, così come si presentavano allora, erano condannate all’inutilità: competenze limitate e pochi fondi”.
Dividendo la Provincia in Circondari, del tutto equivalenti ai nuovi Enti intermedi inseriti nel Decreto Salva Italia, è stato possibile condividere un unico Piano di Sviluppo territoriale; dal Sesia al Ticino, dalla pianura ai comuni montani. “Tra poche settimane – ha preannunciato il Presidente novarese - formalizzeremo l’accordo per nuove aree industriali e collegamenti con Malpensa. Una sorta di Grande Piano Regolatore in grado di fare ripartire la nostra economia. Ecco a cosa servono le Province”.
D’altronde anche il sondaggio Ipsos voluto dall’Upi dice che il 60% degli italiani non abolirebbe la Provincia in cui vive. “Se Francia, Spagna e Germania conservano gli Enti intermedi, non vedo perché l’Italia dovrebbe fare diversamente. Basta farli funzionare”, commenta il Presidente Saitta.
“Le parole del Governatore Roberto Cota a tutela delle Province sono di buon senso, a maggior ragione se si parla di sicurezza pubblica”, ha aggiunto Saitta. “La tutela dei territori e dei cittadini - ha precisato il Presidente torinese - deve essere affidata a chi conosce e vive in quello stesso contesto. Proprio da qui parte la collaborazione con Novara”. Saitta ha quindi evidenziato come la proposta di accorpare gli Enti formulata da Regione Piemonte sia oggetto di valutazioni approfondite anche nel resto del Paese. Veneto e Lombardia in primis. “Accorparele Province è il giusto compromesso tra riduzione degli sprechi e buon governo”, hanno concluso Sozzani e Saitta.