Borgomanero - Sono undici le scuole di Borgomanero, dall’Infanzia alla Secondaria di secondo grado, che hanno partecipato al concorso, indetto dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e dall’Associazione Mimosa - Amici del DH Oncologico di Borgomanero, “Giovani e ambiente – Elettrosmog c’è ma non si vede”. La premiazione è avvenuta per la scuola dell’infanzia e per le scuole primarie il 15 maggio e per le scuole medie e superiori il 22 maggio presso l’Auditorium di via Aldo Moro.
Il concorso prevedeva la realizzazione di un elaborato che evidenziasse i pericoli dell’elettrosmog, l’inquinamento derivante da radiazioni elettromagnetiche. L'espressione elettrosmog è ormai entrata nel linguaggio comune; in questi ultimi anni siamo sempre più esposti a intensi campi di alta frequenza, provenienti dalle antenne dei ripetitori televisivi e telefonici e apparecchi elettrici; molti ricercatori hanno studiato gli effetti sull'organismo umano, anche per stabilire quali sono i valori massimi che si possono assorbire senza correre alcun rischio. A maggior rischio proprio e ragazzi che maggiormente utilizzano dispositivi elettrici anche per tante ore al giorno come compagni di giochi. La finalità del concorso era quella di sensibilizzare proprio loro e attraverso loro anche i genitori su un uso più consapevole della tecnologia che non va evitata ma ben utilizzata.
I lavori arrivati sul tavolo della giuria, presieduta da Angela Mora funzionario comunale e composta dalla dottoressa Incoronata Romaniello membro esperto, Alberto Gemelli membro interno e Lara Alliata segretario verbalizzante, sono stati molto interessanti
I vincitori di ogni sezione:
“Nonostante il tema proposto quest’anno fosse particolarmente difficile e poco conosciuto – afferma l’Assessore alle Politiche Giovanili Francesco Valsesia – i ragazzi hanno lavorato con grandissimo impegno realizzando elaborati di altissimo livello”.
“Sono entusiasta dei lavori realizzati – ha sottolineato la dottoressa Romaniello, presidente dell’Associazione Mimosa – è stato bello vedere come fin dall’infanzia, il problema sia stato sviluppato con molta attenzione dai ragazzi che sono riusciti a realizzare progetti molto differenti ma estremamente validi ed efficaci dal punto di vista comunicativo. E’ bello vedere come i ragazzi abbiano saputo cogliere l’aspetto importante del problema: l’abuso dei dispositivi elettronici o il loro scorretto uso può nuocere alla salute e quindi è importante porvi rimedio. Molteplici le modalità comunicative usate, dal sito interattivo/informativo al gioco educativo allo spot divulgativo. Una carica di energia che aiuta anche noi a procedere nel difficile compito di promuovere la prevenzione”.