Borgomanero - Le parole possono diventare strumento di contrasto e prevenzione della violenza contro le donne. È ciò che ha pensato il comitato «Se non ora quando?» creando il progetto «Potere alla parola», presentato domenica 19 maggio al salone del Libro di Torino. Un progetto importante, destinato alle scuole italiane, in cui si è chiesto agli studenti di riflettere su quali parole eliminare dal lessico giornalistico e dal linguaggio comune, in quanto portatrici di violenza e discriminazione nei confronti delle donne.
Al fianco degli studenti si sono schierati i «maestri» della parola: scrittori, artisti, registi: da Cristina Comencini a Bruno Gambarotta. A sorpresa, è arrivato anche il neo-ministro per le pari opportunità, per lo sport e le politiche giovanili, Josefa Idem, che ha inviato un messaggio di solidarietà e vicinanza al progetto. Ad inviare il loro contributo anche gli studenti di EnAIP Borgomanero, con la collaborazione delle insegnanti Liliana Fusè e Rosella Bolamperti. A ragazzi e docenti il comitato di Torino di "Se Non Ora Quando?" ha inviato una lettera di ringraziamento: "Gentili professoresse Rosella Bolamperti e Liliana Fusé, abbiamo terminato oggi il nostro impegno al Salone Internazionale del Libro di Torino. Tutto il Comitato vuole esprimere a voi e ai vostri ragazzi il ringraziamento non formale, ma sentito, per la collaborazione e per la partecipazione alla nostra iniziativa. Crediamo sia stato importante per i ragazzi presenti riflettere sulle “parole” , e farlo insieme a coloro che normalmente lavorano con le “parole” è stato senz’altro motivo di stimolo e considerazione. E’ fondamentale per noi, per continuare il nostro lavoro, sentire quanta sensibilità c’è nei confronti del fenomeno della violenza contro le donne e quanta attenzione e fiducia c’è nel nostro movimento. Ci piacerebbe molto raccogliere tutte le “parole” in una pubblicazione. Vi terremo, ovviamente, al corrente delle iniziative di Potere alla Parola che avrà, ci auguriamo, un seguito nel corso del prossimo anno scolastico. Un caro saluto".