Novara - Sabato prossimo, 22 settembre, nell’ambito del programma della settimana europea della mobilità sostenibile, il Comune di Novara ha promosso un convegno dedicato alla presentazione e alla promozione dell’esperienza del “pedibus”, ovvero del servizio organizzato di accompagnamento a scuola dei bambini senza l’uso delle auto. L’esperienza, che in molte città è ampiamente strutturato, è stato sperimentato per la prima volta a Novara nella scorsa primavera a Lumellogno. Obiettivo dell’amministrazione è incentivare l’ampliamento e il consolidamento dell’iniziativa anche in altre aree della città.
Il convegno si svolgerà con questo programma:
Ore 9,30: Saluti del Sindaco e introduzione degli Assessori Margherita Patti (Istruzione) e Giulio Cesare Rigotti (Mobilità)
Ore 10,00: Prove di Pedibus a Novara: ne parlano Paola Barale dell’Ufficio Mobilità, maestra Valentina Stoppa e genitori della Scuola Primaria Pier Lombardo di Lumellogno, Suor Giuse della Scuola Primaria San Vincenzo
Ore 10,45: Dieci anni di Pedibus a Lecco: ne parla il dott. Vittorio Campione – Vice Sindaco
Ore 11,15: Confronto e dibattito con insegnanti, genitori, associazioni: come ripartire a Novara, come superare le difficoltà e migliorare la partecipazione, candidature e organizzazione, la sicurezza dei percorsi.
Sono previsti gli interventi della dott. Laura Panziera, dirigente dell’Istituto Comprensivo “Bottacchi” e del dott. Carlo Olivieri dell’Azienda Ospedaliera Maggiore della Carità, che affronterà gli aspetti dell’iniziativa legati alla prevenzione della salute.
Ore 12,30: Conclusioni
Il PEDIBUS è un autobus umano che va a piedi, è formato da una carovana di bambini che vanno a scuola in gruppo, accompagnati da due adulti, un “autista” davanti e un “controllore” che chiude la fila, con capolinea, fermate, orari e un suo percorso prestabilito.
Il PEDIBUS, come un vero autobus di linea, parte da un capolinea e seguendo un percorso stabilito raccoglie passeggeri alle “fermate” predisposte lungo il cammino, rispettando l’orario prefissato e un suo percorso stabilito. Il PEDIBUS viaggia col sole e con la pioggia e ciascuno indossa un gilet rifrangente. Lungo il percorso i bambini chiacchierano con i loro amici, imparano cose utili sulla sicurezza stradale e si guadagnano un po’ di indipendenza. Il PEDIBUS è una realtà in molti paesi del mondo e inizia a diffondersi anche in Italia. E’ il modo più sicuro, ecologico, salutare e divertente per andare e tornare da scuola. Il PEDIBUS può nascere in ogni scuola dove ci siano genitori e volontari disponibili.
PERCHE’ IL PEDIBUS: nel bambino che cresce la possibilità di fare esperienze autonome è una esigenza fondamentale. Muoversi fuori da casa sviluppa l’autostima e contribuisce a un sano equilibrio psicologico. Questa sola motivazione basterebbe per convincerci a mandare i nostri figli a scuola da soli, ma in realtà ce ne sono molte altre. All’entrata e all’uscita dei bambini, le scuole vengono prese d’assalto dalle automobili che congestionano l’intera zona di traffico. Paradossalmente siamo proprio noi che per proteggere i nostri figli contribuiamo ad aumentare i pericoli e il degrado dell’ambiente. Promuovere l’andare a scuola a piedi è un modo per rendere la città più vivibile, meno inquinata e pericolosa. Dobbiamo cominciare a cambiare le nostre abitudini e il PEDIBUS ci consente una scelta semplice ed efficace. Una patologia in aumento a ritmi preoccupanti nel mondo infantile è l’obesità. Pigri e soprappeso, i bambini camminano troppo poco, e noi non diamo il buon esempio.I pediatri ci insegnano che mezz’ora di cammino al giorno basta ad assicurare il mantenimento della forma fisica durante la crescita ed è in grado di prevenire molte gravi malattie croniche. Andare a scuola a piedi è un’ occasione per socializzare, farsi nuovi amici ed arrivare di buon umore e pimpanti all’inizio delle lezioni. Si impara l’educazione stradale sul campo e si diventa pedoni consapevoli. Per paura degli incidenti non limitiamo la libertà dei nostri figli perché muoversi è un bisogno vitale dei bambini. Prima o poi saranno liberi di circolare in ogni caso e sarà meglio che siano preparati a difendersi nel traffico.
ALCUNI BUONI MOTIVI PER PARTECIPARE AL PEDIBUS: Movimento - Il PEDIBUS dà la possibilità a ognuno di fare del regolare esercizio fisico. E’ dimostrato che i bambini più sono attivi e più diventeranno adulti attivi. Solo 15 minuti di tragitto a piedi per andare e tornare da scuola può costituire la metà dell’esercizio fisico giornaliero raccomandato per i bambini. Educazione stradale - Il PEDIBUS aiuta i bambini ad acquisire “abilità pedonali”, così quando inizieranno ad andare in giro da soli saranno più preparati ad affrontare il traffico. Socializzazione - Il tragitto a scuola dà la possibilità ai bambini di parlare e farsi nuovi amici; quando arriveranno a scuola avranno fatto la loro chiacchierata e saranno più pronti a far lezione. Ambiente - Ogni tragitto percorso a piedi aiuta a ridurre la concentrazione di traffico attorno alle scuole, questo aiuterà a ridurre l’inquinamento atmosferico e a migliorare l’ambiente a beneficio di tutti. Sicurezza - I bambini che vanno a scuola con il PEDIBUS sono parte di un gruppo grande e visibile sorvegliato da adulti e accompagnato in tutta sicurezza. Ciò rassicura i genitori che non si fidano a mandare i loro figli a scuola da soli. Respirare meglio - Le ricerche hanno dimostrato che percorrere un breve tragitto in automobile ci espone di più all’inquinamento dell’aria che non andando a piedi! Usando il PEDIBUS i bambini potranno respirare aria più pulita e risvegliarsi, prima di sedersi in classe a lavorare.
GENITORI E NONNI AUTISTI DEL PEDIBUS - L’organizzazione dell’accompagnamento del PEDIBUS scolastico è uno dei momenti più delicati ed importanti per rendere efficace e continuativo il progetto. I turni di accompagnamento devono essere organizzati secondo un calendario prestabilito, in cui siano previste anche le riserve nel caso di impreviste difficoltà. E’ utile che ai genitori che si avvicendano neil’accompagnamento si affianchino i nonni, gli zii o comunque altre persone anche anziane di supporto e di vigilanza.