Novara - È stato presentato oggi, giovedì 28 maggio, all’Università di Milano Bicocca, nel corso del convegno “I laureati tra (im)mobilità sociale e mobilità territoriale”, il XVII Profilo dei laureati italiani redatto dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea. I laureati dell’Università del Piemonte Orientale del 2014 coinvolti nell’indagine sono stati 1.582; si tratta di 1.053 laureati di primo livello, 276 laureati nei percorsi magistrali biennali e 242 laureati a ciclo unico (i restanti sono laureati pre-riforma). L’età media alla laurea, oggi pari a 26,5 anni per il complesso dei laureati (la media italiana è di 26,4), varia tra 25,7 anni per i laureati di primo livello e 26,5 anni per i magistrali a ciclo unico e 29 per i magistrali biennali. Su tale risultato incide sicuramente il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario, oggi più marcato rispetto a quanto non avvenisse prima dell’avvento della Riforma Universitaria. La durata media degli studiè pari a 4,4 anni (4,6 la media nazionale): più nel dettaglio, è 4,2 anni per i laureati di primo livello, 6,4 anni per i magistrali a ciclo unico e 2,8 per i magistrali biennali. Su cento laureati, 55 (contro 54) terminano l’università in corso: in particolare, sono 54 laureati triennali, 53 laureati a ciclo unico e 64 magistrali. Il voto medio di laurea è pari a 99,6, più basso della media nazionale che si assesta su un 102,2; in particolare, è 97,2 per i laureati di primo livello, 102,4 per i magistrali a ciclo unico e 106,9 per i magistrali biennali.
Dal Rapporto emerge che ancora oggi 78 giovani su cento portano per la prima volta il titolo in famiglia, un dato superiore alla media italiana (71%), indice del fatto che l’UPO continua a ricoprire nel suo territorio di riferimento un ruolo di ascensore sociale e di attrattore. Infatti proviene da fuori regione il 18% dei laureati (17% tra i triennali, 24% tra i laureati a ciclo unico e 17% tra i magistrali), una quota che a livello nazionale sale al 22%. La quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 4,5%, in confronto a una media nazionale del 3,3%.
Sono particolarmente positivi i dati dell’UPO che riguardano i tirocini: i laureati che hanno svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi sono pari al 80%, mentre la media italiana è ferma al 57%. In particolare, sono l’83% dei laureati di primo livello, il 69% dei laureati magistrali a ciclo unico e il 77% dei laureati magistrali (86% considerando anche coloro che l’hanno svolta solo nel triennio).
Le esperienze di studio all’estero coinvolgono complessivamente l’8% dei laureati 201, inferiore al 12% nazionale, così come è inferiore il numero di laureati che ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi: il 62%, contro un 67% di media italiana.
È infine positivo il dato relativo alla soddisfazione per l’esperienza universitaria: il 74% dei laureati UPO (72% per il primo livello, 79% per i magistrali a ciclo unico e 82% per i laureati magistrali) conferma la scelta del corso e, potendo tornare indietro, si iscriverebbe di nuovo all’Università; in Italia è il 67%.