Novara - Nell’anno che celebra il proprio Ventennale, l’Università del Piemonte Orientale vanta un primato: è la prima università italiana ad avviare un programma strutturato dedicato al Benessere organizzativo di studenti, docenti e personale tecnico amministrativo. Si tratta di un progetto pilota che prende le mosse da quanto la Conferenza di Bilbao nel 2002 e successivamente il Dipartimento della Funziona Pubblica nel 2003 avevano posto sotto i riflettori: la società dell’incertezza profetizzata dal filosofo e sociologo polacco Zygmunt Bauman era divenuta una realtà. Il problema di salute e sicurezza generato dallo stress correlato al lavoro non poteva più essere trascurato o sottostimato. Nell’ambito della amministrazioni pubbliche lo scenario si è aggravato progressivamente a partire dalla crisi finanziaria iniziata nel 2007 negli Stati Uniti e poi diffusasi a macchia d’olio nel resto del mondo; in Italia il settore pubblico – e non fa eccezione l’istruzione – vive un blocco stipendiale dal 2010, con una variazione dal 2010 al 2017 pari a zero, che ha determinato una crescita inesistente e un crollo del potere d’acquisto. Il disagio, la sofferenza e il malessere di chi lavora nelle amministrazioni pubbliche non solo sono aumentati, ma sono stati anche aggravati da un amento dei carichi di lavoro, sia didattici sia amministrativi.
L’attenzione che l’UPO ha deciso di rivolgere al benessere organizzativo costituisce una piccola ancora di salvezza e, nel modo in cui è stato strutturato il progetto, un’eccellenza. La professoressa Patrizia Zeppegno – titolare della Cattedra di Psichiatria a Novara – coordina un programma che si articola in tre iniziative distinte: lo sportello di Counseling, i corsi di training autogeno, i corsi di formazione.
Lo sportello di Counseling, in realtà, è un fiore all’occhiello dell’Università fin dalla sua istituzione e ha sempre avuto l’obiettivo di accogliere gli studenti che chiedono aiuto, valutare il loro specifico tipo di disagio e cercare di proporre iniziative di sostegno. Molte università avevano attivato un servizio di counseling per studenti ancora prima del 1998 sul modello anglosassone, ma solo all’UPO il servizio è strutturato con medici specializzati in psichiatria o in psicologia clinica e psicoterapeuti.
I corsi di training autogeno sono invece già partiti, registrando un apprezzamento immediato, tanto da esaurire subito i posti disponibili e rendendo necessaria la programmazione di una seconda tornata e probabilmente una terza. Il training autogeno è una tecnica che, se costantemente praticata, consente di far fronte allo stress e permette un netto miglioramento dello stato psicofisico. Il servizio si articola in quattro incontri: i primi tre a cadenza settimanale, quello finale a distanza di un mese. Durano circa un’ora ciascuno e si effettuano in gruppi di dieci persone al massimo. I partecipanti possono sperimentare da subito il training seguendo la voce guida del conduttore; a ogni incontro si propongono due nuovi esercizi che si vanno ad aggiungere a quelli svolti precedentemente. Al termine si espongono le proprie sensazioni in una discussione di gruppo.
Il terzo step del progetto prevede l’attivazione di giornate formative con l’obiettivo di sviluppare competenze relazionali che consentano di affrontare lo stress lavoro-correlato, migliorare le capacità comunicative, affrontare fenomeni di burn out e gestire lo stress da sportello.
Patrizia Zeppegno, che si avvale della collaborazione delle dottoresse Daniela Ponzetti ed Eleonora Gattoni, è soddisfatta dei risultati che si stanno concretizzando ed è fiera del primato dell’UPO: «Vogliamo essere un’organizzazione di persone che parlano con le persone — afferma — Cerchiamo di rendere il posto di lavoro il più congeniale possibile alle persone. Così facendo, si può migliorare il gradimento per l’appartenenza a un’università ritenuta di valore, si accresce la voglia di impegnarsi, si acquista fiducia di avere, insieme, la capacità di superare gli aspetti negativi esistenti. In un contesto come quello in cui viviamo è un aiuto formidabile».