Novara - Nella giornata di venerdì 16 marzo, in occassione della conclusione delle celebrazione per l'Unità d'Italia, gli studenti del Liceo Scientifico Carlo Alberto di Novara hanno deciso di organizzare una manifestazione per celebrare l'anniversario dell'Unità del nostro Paese. Il tutto è stato organizzato con il pieno sostegno dei docenti e del Preside, il dott. Mauro Verzeroli, i ragazzi coordinati da Federico Mazzaron e Riccardo di Bella, rappresentanti di Istituto, si sono immedesimati in un tricolore umano, e hanno cantato tutti insieme l'inno nazionale. Erano presenti tra gli altri, l'assessore provinciale Antonio Tenace, gli assessori comunali Paola Turchelli e Sara Paladini, l'on. Elisabetta Rampi alla quale i ragazzi hanno affidato una lettera che porterà in Parlamento per chiedere il sostegno dei due marò ingiustamente trattenuti in India, per il ricordo dei soldati che impegnati nelle missioni di pace hanno perso la vita e anche dei civili come Franco Lamolinara, e per invocare la liberazione di Rossella Urru. Proprio per questo erano presenti anche dei rappresentanti dell'esercito. Presente anche l'associazione che ha sede proprio al convitto Carlo Alberto che ospita il Museo del Risorgimento, che ha visto sfilare i suoi uomini con le divise dei combattenti della prima guerra di indipendenza. Il tutto in un clima di orgoglio nazionale e di rispetto delle istituzioni. "Riteniamo molto importante - hanno spiegato gli studenti del "Carlo Alberto" - ricordarci di festeggiare il compleanno del nostro Paese, che molto spesso viene dimenticato. Siamo tutti orgogliosi di essere italiani, e oggi vogliamo dirlo con più forza. Per questo motivo abbiamo deciso, insieme ai docenti, al preside, e alle nostre istituzioni di cantare l’inno nazionale. Per ricordare il sacrificio che i nostri avi compirono nella speranza che i loro figli, e i discendenti dei loro figli, cioè noi, potessero vivere nella speranza di un Paese unito, libero, prospero, solidale. Con questa manifestazione vogliamo rendere omaggio a tutti coloro che hanno fatto la storia dell’Italia, e qui a Novara, oggi più che mai non possiamo non ricordare il Presidente emerito Oscar Luigi Scalfaro, strenuo difensore della Costituzione, e che per primo firmò lo Statuto degli Studenti e delle Studentesse della scuola superiore, vero baluardo della libertà di ogni studente. E’ importante oggi sostenere queste iniziative, poiché cresce sempre di più il numero di persone, soprattutto giovani, che prova sdegno rispetto alla cosa pubblica e alla classe dirigente del Paese, o che non si sente più orgoglioso di essere italiano. Per questo chiediamo ai nostri deputati che facciano sentire in parlamento l’appello di noi studenti affinché l’orgoglio di appartenere tutti alla stessa nazione, nello stesso Stato, sotto la stessa bandiera possa riecheggiare da ogni angolo del Paese. Nel celebrare l’anniversario dell’Unità dello Stato Italiano non possiamo non soffermarci a riflettere su alcune situazioni che oggi mettono a repentaglio l’immagine dell’Italia dall’opinione pubblica mondiale, e quindi chiediamo ai nostri rappresentanti di far sentire la nostra voce ancora più forte per il sostegno dei due marò, del reggimento “San Marco” Latorre e Girolamo, che ormai da troppo tempo sono trattenuti in territorio indiano con l’accusa di aver ucciso due pescatori. Il ricordo di Franco Lamolinara L'ingegnere italiano che era stato rapito in Nigeria con un suo collega britannico e che è stato ucciso mentre le forze speciali tentavano di liberarlo. La liberazione di Rossella Urru, 29 anni, è una volontaria del Comitato Italiano Sviluppo dei Popoli (CISP) che da diverso tempo lavora in Algeria, nei campi profughi, tentando di alleviare le sofferenze di donne e bambini. Nella notte tra il 22 e il 23 ottobre è stata rapita da alcuni uomini armati insieme ad altri due volontari spagnoli. Un ricordo infine, doveroso, a tutti i nostri soldati che impegnati nelle missioni di pace hanno perso la vita per difendere la Patria. Perché noi non possiamo che prendere esempio e rendere omaggio a queste persone che ancora credono nel sogno della vittoria finale del bene, e che hanno dato tutto, anche la propria vita per realizzarlo. Un pensiero anche a tutti coloro che sono tutt’oggi impegnati nelle missioni di pace, lontano dalle loro famiglie e dai loro cari. Il rispetto delle istituzioni, delle forze armate alle quali tutto il Paese deve la propria riconoscenza non deve mai venir a meno. L’Italia migliore pone fiducia nel carabiniere che non si intimidisce di fronte alle provocazioni del manifestante, noi oggi siamo dalla parte del carabiniere".