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I NUMERI CONTINUANO A PREMIARE L’UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE

Le performance dei 77 atenei italiani analizzate dal Sole 24 Ore. UPO dodicesima nella classifica delle “statali” con ottimi risultati nella ricerca

Novara - L’Università del Piemonte Orientale funziona e a dirlo sono, ancora una volta, i numeri. La classifica stilata dal Sole 24 Ore la posiziona al dodicesimo posto tra i 61 atenei statali, determinando un miglioramento di tre posizioni rispetto al 2012. L’analisi del quotidiano economico si basa per metà sulla valutazione della didattica e per metà sui risultati negli indicatori riferiti alla ricerca. Sul piano della didattica l’UPO conquista addirittura il primato a livello nazionale nella valutazione degli studenti sull’efficacia della didattica (la cosiddetta customer’s satisfaction) e per ciò che riguarda il peso specifico degli stage presso aziende ed enti esterni (numero di crediti acquisiti durante la carriera universitaria). Buone indicazioni, inoltre, riguardano la percentuale di studenti attivi e il tasso di occupazione dei laureati a un anno dalla laurea, dati che confermano i risultati dell’indagine AlmaLaurea diffusa poche settimane fa. All’UPO gli studenti sono più regolari negli studi e possono contare su maggiori esperienze di stage.

Sul piano della ricerca l’UPO è al decimo posto complessivo. È quarta in assoluto per capacità di attrazione di risorse per progetti di ricerca (sono ben 19 i progetti attualmente finanziati dall’Unione Europea) e, sulla base dei dati dell’anvur (Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca), i suoi corsi di alta formazione (dottorati di ricerca e master) sono considerati eccellenti.

«Il nostro è un Ateneo ambizioso – ha commentato il rettore Cesare Emanuel (nella foto) –. Questa classifica conferma il trend positivo degli ultimi anni e ci stimola ad affrontare con energia positiva le sfide che abbiamo intrapreso. Ricerca e servizi agli studenti sono asset fondamentali per garantire al Piemonte orientale un punto di riferimento nella formazione dei giovani ma anche una risorsa preziosa per la società nel suo complesso: una comunità fatta di famiglie, aziende pubbliche, imprese private, istituzioni che, a vario titolo, possono trovare un interlocutore valido e autorevole nella nostra Università».