Novara - Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della sezione novarese del MoVimento 5 Stelle: "Ancora una volta scuola nel mirino: il Movimento 5 Stelle di Novara dice basta! La Provincia, alle prese con drammatici problemi di bilancio, ha comunicato alla cittadinanza che, a partire da ottobre 2013-2014, gli studenti delle scuole superiori faranno lezione al freddo di sabato a causa della chiusura del riscaldamento e dovranno recarsi a scuola accompagnati dai genitori a causa della soppressione delle corse degli autobus intercomunali nei medesimi giorni. Per ovviare al problema, lo stesso ente ha suggerito, come via d'uscita, di chiudere le scuole al sabato e recuperare le ore di pomeriggio, possibilmente lo stesso pomeriggio della settimana per tutte le scuole perché non è possibile aumentare il numero delle corse degli autobus tutti i giorni altrimenti i risparmi sarebbero vanificati. La proposta (a nostro avviso indecente) è stata avanzata lo scorso 4 giugno senza lasciare il tempo alle scuole di chiedere preventivamente l'opinione di famiglie e studenti, cosa che lascerebbe lo spazio per infiniti ricorsi visto che l'articolazione dell'orario avrebbe potuto influire sulla scelta dell'indirizzo di studio. I partiti delle larghe intese a parole sostengono l'autonomia della scuola ma nei fatti attuano politiche tese solo a riduzione di spese per reperire risorse da impiegare in altri settori. È un caso che mentre il Comune pensa di tagliare le corse degli autobus domenicali, la Provincia si accinga a fare lo stesso con quelle di sua competenza per tutto il fine settimana? Il bilancio della Provincia necessita di 280 mila euro per essere chiuso in pareggio mentre la chiusura delle scuole di sabato comporterebbe risparmi ben maggiori (forse 400 mila). Ci domandiamo: è giusto penalizzare scuole e trasporto pubblico per dirottare risorse su altri settori? Ma, ci si potrebbe chiedere, che ci sarebbe di male nell'apertura pomeridiana delle scuole e nella loro chiusura di sabato Avendo quasi tutte le scuole superiori un orario articolato su 32 ore di lezione settimanali si renderebbe necessaria l'uscita alle 14 ogni giorno più uno o due rientri pomeridiani con uscita alle 16 o alle 17 . Questa articolazione oraria pone una serie di problemi di difficile soluzione: 1) Nelle scuole che prevedono lo studio di materie teoriche sarebbe difficile, per i ragazzi, fare lezione anche di pomeriggio dopo un'intera mattina passata a scuola; 2) frequentare le lezioni di pomeriggio comporterebbe la riorganizzazione dei tempi di vita con conseguente dispersione di energie e inevitabili ricadute sul rendimento; 3) le scuole superiori sono sprovviste di mensa e i ragazzi dovrebbero pranzare in ristoranti vicini alle scuole, laddove ci fossero, o consumare a scuola pranzi preparati all'esterno. Entrambe le soluzioni produrrebbero aggravi di spese per le famiglie e difficile attribuzione di responsabilità per eventuali danni provocati da un’ eventuale scarsa qualità dei cibi serviti; 4) nel caso i ragazzi fossero lasciati liberi di uscire durante la pausa pranzo chi sarebbe responsabile della loro incolumità? Verranno proposte polizze assicurative alle famiglie? 5) I ragazzi non potranno praticare attività sportive, musicali o ricreative nei pomeriggi di apertura della scuola e neanche di sabato, vista la soppressione delle corse degli autobus. Genitori e studenti si sono dichiarati contrari all'opzione apertura di sabato in tutte quelle scuole in cui, in passato, è stata chiesta loro un'opinione all'interno di progetti di riordino degli orari partoriti in autonomia dalle scuole. Il Movimento 5 Stelle ritiene che le scuole debbano essere lasciate libere di decidere in autonomia i propri orari e pertanto chiede ai consigli d'istituto delle scuole di appellarsi al principio costituzionale dell'autonomia scolastica e di non sottostare a nessuna pressione nella scelta degli orari".