Novara - Da lunedì 9 marzo le lezioni all’Istituto Fauser procedono secondo la consueta organizzazione oraria, attraverso la didattica on line: tutte le classi con i loro docenti e allievi partecipano attivamente agli incontri utilizzando l’applicazione Meet di Google anche con il supporto di altre piattaforme (registro elettronico, Classroom, Drive, Onenote, …) per la condivisione di diversi materiali didattici. Il Dirigente Scolastico dell’Istituto, Dott. Igino Iuliano, si è complimentato con i docenti per l’apprezzabile impegno dimostrato, affrontando la nuova sfida. Infatti, afferma che le classi virtuali, in questa fase emergenziale, costituiscono una possibile risposta alla necessità di garantire il diritto all’istruzione e nello stesso tempo rappresentano per tutti nuove opportunità di innovazione e sperimentazione.
L’Istituto ha saputo intervenire in tempi rapidi non solo grazie alle scelte di tipo organizzativo e tecnologico attivate precedentemente, ma anche grazie alla tempestività del team digitale, il gruppo di docenti che promuove l’innovazione digitale formando adeguatamente il corpo docente. L’obiettivo primario è quello di non lasciare soli studenti e famiglie in questa fase difficile.
Naturalmente, continua il Dott. Iuliano, “la lezione on line non può replicare quella d'aula”, occorre trovare nuove modalità che fungano da stimolo professionale per i docenti e che servano per la crescita formativa degli studenti.
All’apprezzamento del Dirigente si uniscono quelli di diversi genitori che, attraverso i rappresentanti d’Istituto, sottolineano come questa nuova didattica consenta di non perdere ore di lezione e faccia sentire tutti ancora membri della comunità scolastica.
E gli studenti? Presenti alle lezioni on line, sono soddisfatti della possibilità di sperimentare un nuovo modo di lavorare che li vede protagonisti del percorso formativo, ricreando una situazione di “normalità” in queste difficili giornate. Anche gli allievi DVA stanno partecipando con impegno grazie al prezioso lavoro dei docenti di sostegno e degli educatori. Insomma, a casa sì, ma nessuno lasciato solo. Si è anche predisposto un sistema di monitoraggio che partirà con l’analisi di un questionario rivolto a studenti e docenti. Saranno necessari piccoli aggiustamenti come in tutte le fasi sperimentali, ma la strada intrapresa è senz’altro quella vincente.