Novara - È stato pubblicato giovedì 8 marzo il XIV Rapporto sulla Condizione Occupazionale dei Laureati italiani, curato dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea; presentato all’Università di Roma “La Sapienza”, in occasione del convegno “Dopo la laurea: studi ed esperienze di lavoro in Italia e nel contesto internazionale”, esso è frutto di un’indagine che ha coinvolto a livello nazionale 400.000 laureati.
I dati che sono emersi dall’indagine confermano, purtroppo, un quadro occupazionale complessivamente in difficoltà, specchio di una crisi economica globale, seppure in leggero miglioramento rispetto agli ultimi due anni; l’Università del Piemonte Orientale, invece, si conferma anche quest’anno una felice eccezione.
L’indagine di AlmaLaurea ha preso in esame, per l’Ateneo tripolare, 1.196 laureati triennali e 252 laureati magistrali, usciti dall’università nel 2010 e intervistati nel 2011, con un tasso di risposta rispetto alla popolazione complessiva dei laureati dell’Ateneo superiore al 90%.
Per quanto riguarda i laureati triennali l’indice di occupazione è del 62%, di gran lunga superiore alla media nazionale del 44%; il lavoro stabile coinvolge, a un anno dalla laurea, il 41,5% dei giovani (la media nazionale è del 36%); il guadagno netto mensile è di 1.172 euro, rispetto ai 942 euro della media italiana.
Positivi anche i dati relativi ai laureati magistrali: a un anno dalla laurea risulta occupato il 58% degli intervistati (la media nazionale è del 56%); il lavoro stabile interessa il 47% (contro il 33% della media italiana); il guadagno è di 1.193 euro netti mensili, contro i 1.056 euro del complesso dei laureati magistrali.
Sono migliori rispetto alla media nazionale anche due ulteriori dati: il numero dei laureati magistrali che continua la propria formazione (19% contro il 14% di media nazionale) e il numero di coloro in cerca di occupazione (il 23% contro il 30%).
Anche in questo XIV Rapporto sono stati inseriti i dati relativi ai laureati magistrali del 2008, intervistati a tre anni dal conseguimento del titolo; per il Piemonte Orientale l’indagine ha interessato 252 laureati, confermando i dati positivi degli altri gruppi: risulta occupato il 78% degli intervistati (contro il 73% della media nazionale), con una retribuzione netta mensile di 1.320 euro (è di 1.225 euro a livello nazionale).
Positivo il commento del professor Paolo Garbarino, Rettore dell’Università del Piemonte Orientale: «I dati emersi dal XIV Rapporto AlmaLaurea premiano il lavoro svolto in questi ultimi anni dal personale docente e tecnico-amministrativo del nostro Ateneo; se i nostri laureati riescono a ottenere performance così buone in un panorama complessivo di crisi e di contrazione del mercato del lavoro significa che sono preparati, in grado di competere e di ottenere risultati. Significa anche che in un momento di grande difficoltà, investire nell’Università premia sia a livello individuale, sia per il contesto sociale e i nostri territori».
Il professor Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea, presentando il Rapporto, ha invece ribadito la necessità di un intervento a livello nazionale: «L’indagine registra il disagio vissuto dai giovani italiani; la crisi ha accentuato le differenze di genere e territoriali nelle perfomance occupazionali, ma preoccupa un’ulteriore tendenza: mentre al contrarsi dell’occupazione, negli altri paesi è cresciuta la quota di occupati ad alta qualificazione, nel nostro paese è avvenuto il contrario. Occorre però evitare un atteggiamento attendista che non può che prolungare la crisi: il nostro futuro dipende da ciò che seminiamo oggi. Ma occorre fare presto: i giovani non possono più attendere».