Novara - Sono undici gli studenti novaresi partiti sabato scorso con il progetto Meridiano d'Europa alla volta di Budapest. Il progetto, organizzato a livello nazionale dalla rete di associazioni WeCare, di cui SerMais è parte, punta a coinvolgere gli studenti delle scuole secondarie e universitarie in una riflessione generale sulla cittadinanza europea e sulle contraddizioni di questo tempo, proponendo poi un'esperienza di viaggio, ogni anno in una città diversa dell'Unione.
La meta dell'anno scorso, prima edizione del progetto, è stata la città di Srebrenica, a 20 anni dal genocidio. Quest'anno la carovana ha puntato alla capitale ungherese, drammatico teatro di un'Europa che all'accoglienza multiculturale antepone la costruzione di muri e il rafforzamento delle frontiere.
A Budapest, gli studenti hanno avuto modo di confrontarsi con differenti realtà impegnate sul territorio sul fronte dell'accoglienza e dell'integrazione, da UNHCR aSant'Egidio Ungheria, Migration Aid e Hungarian Helsinki Committee.
«Quello che sta accadendo sui nostri confini ci sconvolge e non potrebbe essere altrimenti. Generazionalmente, ci sentiamo di essere parte di una sfida a suo modo epocale, che ci tocca come giovani e come cittadini e che riguarda non solo il destino prossimo dell'Unione Europea, ma che ha un interesse globale - commenta Mattia Anzaldi, presidente di SerMais - Finora abbiamo fatto l'Europa, ora è il momento di fare gli europei!»
«Gli undici novaresi che hanno preso parte con noi a questa edizione del Meridiano d'Europa sono partiti per toccare con mano la follia claustrofobica dei "nuovi muri" e testimoniare l'esistenza nell'Unione di una cittadinanza differente, di una generazione impastata di visioni alternative. Siamo fortemente orgogliosi di essere parte attiva di questa esperienza!»