Novara - “Giovani fuoriclasse. Percorsi di ascolto tra orientamento, lavoro e Cultura” è il titolo del progetto con il quale la Provincia di Novara ha partecipato al bando dell’Unione Province d’Italia “Azione ProvincEgiovani”, aggiudicandosi, lo scorso 17 novembre, un finanziamento di 50.000 euro "a copertura totale del contributo richiesto – ricorda il consigliere delegato all’Istruzione Andrea Crivelli – e piazzandosi all’ottavo posto della classifica nazionale, nella quale rientravano cinquanta Enti provinciali. Il progetto ha come obiettivo il contrasto della dispersione scolastica e l’orientamento personale dei ragazzi fra i 14 e i 30 anni, mettendo a sistema una serie di sportelli dedicati al percorso di accoglienza psicologica e sociale e al lavoro, con una collaborazione di Enti pubblici, cooperative sociali, associazioni culturali e di promozione sociale del nostro territorio. Un’azione di partenariato che è stata particolarmente apprezzata dall’Upi e che vede la Provincia di Novara come Ente capofila con l’Università del Piemonte Orientale, la cooperativa sociale “Aurive”, la cooperativa sociale “Vedogiovane”, l’associazione “Orientamente “, l’ssociazione culturale “Rest-Art”, l’associazione “Cabiria Teatro” e il Comune di Novara come associato. Il valore del progetto è di 70.000, dei quali 50.000, appunto, finanziati dall’Upo e 20.000 euro di cofinanziamento da parte di tutto il partenariato compreso il Comune di Novara, anche attraverso la valorizzazione del personale dipendente o assimilato. Il cofinanziamento della Provincia di Novara, nello specifico, è di 6.000 euro di valorizzazione del personale".
Le azioni previste prenderanno il via con il mese di dicembre e si concluderanno nell’ottobre del prossimo anno.
“Giovani fuori classe” si attuerà in un territorio nel quale, come ricorda il consigliere, "vivono 43.000 giovani in età scolastica 6-18 anni e 14.000 studenti iscritti all’Università del Piemonte Orientale. La percentuale di disoccupazione giovanile al 28% e la percentuale di neet più alta a livello provinciale. Per contrastare questa situazione ci siamo dati compiti di facilitazione e di ingaggio dei giovani nelle scuole e negli spazi del tempo libero su tutto il territorio provinciale, semplificando l’accesso a servizi al lavoro e a percorsi laboratoriali a Novara e Borgomanero, con una serie di antenne locali operative presso informagiovani di Pombia e spazi associativi, come nel caso di Cureggio".
I beneficiari rientrano in un target "che va dai 14 ai 30 anni con bisogni diversi: da sensibilizzare, informare, formare o sostenere. Questo – rimarca il consigliere - a partire dai giovani più “fragili” che arrivano da segnalazioni o sono presi in carico dai servizi pubblici, passando per giovani ripetenti già a partire dalle scuole medie e a forte rischio dispersione scolastica nella fascia 14-18 anni. Ci occuperemo degli studenti di Scuole secondarie di secondo grado entro la fascia d’età dai 14 ai 19 anni, seguendo anche ex-allievi, tra i 19 e i 30 anni, che tornano alle rispettive scuole alla ricerca di offerte o di riorientamento. Tutti i giovani seguiti dal progetto disporranno di servizi a loro dedicati con personale specializzato ma saranno parte attiva delle attività realizzando, ad esempio, interventi di peer education verso pari età e co-progettando eventi secondo modelli co-decisionali".
Il progetto metterà a sistema "una serie di sportelli – dettaglia il consigliere - dedicati ai servizi al lavoro e a percorsi di accoglienza psicologica e sociale che già operano sul territorio novarese, ampliando i servizi disponibili, gli ambiti professionali seguiti e i target raggiungibili tra studenti ed ex studenti, realizzando una collaborazione unica, finora mai praticata tra Enti pubblici, ovvero Provincia, Comune e Università, e privati, cioè le cooperative sociali, le associazioni culturali e quelle di promozione sociale. Vorremmo parlare di lavoro uscendo dall’obbligatorietà dei percorsi scolastici, valorizzando le scelte dei giovani con servizi accessibili ed efficienti anche attraverso un ingaggio organizzato nei centri giovanili, durante concerti e rappresentazioni teatrali".
Il progetto metterà a disposizione sportelli e percorsi di accoglienza e sostegno in spazi di incontro evoluti, nei quali "sarà facile per i giovani avere accesso ai servizi al lavoro, come ad esempio l’Iti “Omar” e Spazio Nòva a Novara e a Borgomanero la sede di Vedogiovane. In questi spazi, caratterizzati dall'informalità degli ambienti, i giovani verranno accolti, ascoltati e indirizzati, parleranno con psicologi, educatori, case manager, orientatori, musicisti, organizzatori di eventi, attori e direttori artistici, aggiornando il quadro delle professionalità percorribili. L’offerta sarà ampia e metterà a disposizione incontri individuali, plenari, open day, eventi. Negli incontri – aggiunge il consigliere - verranno organizzati anche momenti ascolto, accompagnamento, sostegno, verranno comparati modelli di curricula, simulati colloqui, descritti tirocini e tipologie contrattuali. Il progetto vuole offrire una copertura per un target molto ampio e differenziato che va dai giovani più fragili inseriti in percorsi laboratoriali o con sostegni personalizzati a studenti di istituti tecnici, che richiedono un dialogo più accurato tra scuole e aziende, senza dimenticare studenti o ex studenti in fase di orientamento per l’università o di riorientamento verso corsi o professioni specifiche come nel caso dell’educazione, del sociosanitario, del welfare e delle professioni artistiche".
Il presidente della Provincia Federico Binatti rimarca "l’apprezzamento da parte di Upi di un progetto che, oltre a riflettere un ampio lavoro di rete tra diverse Istituzioni e organismi associativi, ha messo in gioco differenti risorse espressione del territorio. Questo, infatti, è uno dei punti di forza che ha determinato il gradimento e il finanziamento di “Giovani fuoriclasse” in quanto la Provincia, nel solco di quanto viene richiesto al nostro Ente, si fa promotrice e attrice rispetto a quelle che sono le problematiche di una determinata realtà, come lo sono, in questo caso, la dispersione scolastica e la necessità di accompagnare i giovani nei loro percorsi di orientamento. Ringraziamo Upi per aver dato un giudizio positivo e aver premiato, come avvenuto anche in passato con altre attività progettuali, il lavoro a favore dei giovani del Novarese".
In questo modo saranno contrastate le problematiche lavorative "con il coinvolgimento non solo dei giovani che, volontariamente sceglieranno di essere presi in carico da questi servizi o da percorsi specifici, ma soprattutto da quei giovani che arriveranno al progetto passando attraverso ingaggi esperienziali come il teatro, concerti, percorsi formativi. Le attività trasversali – ricorda infine il consigliere - sono pensate, già in fase pre-progettuale, in termini di coprogettazione: negli scorsi mesi, infatti, la Provincia ha sperimentato un modello specificamente rivolto ai giovani, con la raccolta di manifestazioni di interesse e spunti per la progettazione stessa".
L’assessore ai Servizi sociali del Comune di Novara Luca Piantanida aggiunge che "si tratta di un progetto al quale il Comune di Novara aderisce per rafforzare ulteriormente il supporto ad un fenomeno che purtroppo riguarda anche la nostra comunità. Già con lo Spazio Nóva abbiamo avviato da qualche anno progetti che pongono fortemente l’attenzione su quei giovani che hanno necessità di un affiancamento nell’ambito delle proprie scelte di vita e di studio. Insieme agli altri enti, associazioni e cooperative daremo ulteriore slancio alla lotta contro la dispersione scolastica mettendo a frutto esperienze e punti di forza di ciascuno dei partner".
La professoressa Chiara Morelli, delegata del Rettore per l’Orientamento e per il Job placement dell’Università del Piemonte Orientale, sottolinea che "l’Università è orgogliosa di essere al fianco della Provincia di Novara per questo ambizioso progetto di valorizzazione rivolto alle giovani generazioni. Il nostro è un Ateneo aperto al mondo che ha però ben chiaro il proprio ruolo nelle dinamiche educative e socio-economiche del Piemonte Orientale. La fitta rete di rapporti che, dal 1998 a oggi, abbiamo instaurato con le Scuole secondarie è in continua espansione e ha l’obiettivo di coinvolgere le giovani generazioni nelle grandi sfide del futuro ben prima della scelta del percorso universitario. Upo è un Ateneo che interagisce costantemente con gli stakeholders locali, progettando iniziative con il territorio in un costante dialogo con imprese ed enti pubblici. Le nostre iniziative di orientamento al lavoro, infine, coinvolgono gli iscritti durante tutta la loro esperienza accademica, gettando le basi per un ingresso nel mondo delle professioni più efficace e consapevole".
Mariano Arenella di “Cabiria Teatro” aggiunge che "la nostra associazione culturale è felice ed emozionata per la partecipazione a questo progetto che interviene in una fase fondamentale per la vita delle persone. È a scuola che si decide chi si vuole essere, che ci s’immagina "grandi" e questo progetto ha il merito di prevedere interventi a 360 gradi con una rete di altissimo profilo. Il nostro teatro si inserisce in questo contesto mettendo al centro due parole fondamentali: scelta ed emozione, emozione di affrontare il palcoscenico, di collaborare con gli altri per un obiettivo comune, di conoscersi di più, ma anche la scelta di chi non se la sente di mettersi in gioco direttamente e lo farà, appunto, tramite la scelta di uno spettacolo per la nostra rassegna estiva. Le esperienze già fatte con questo tipo di co-direzione artistica ci hanno sorpreso per qualità e temi degli spettacoli proposti. Entrambe queste fasi saranno realizzate con l'uso di strumenti tecnologici che, ovvio da dire, gli adolescenti padroneggiano con disinvoltura".
La cooperativa Aurive ha partecipato "con entusiasmo a questo percorso di progettazione condiviso. È stata creata una partnership strategica – commenta lo staff - per affrontare il tema della dispersione scolastica nella provincia novarese, puntando sulla necessità di presentare il mondo del lavoro con un punto di vista diverso, più accessibile, in grado di raccontarsi anche attraverso concerti, tirocini e nuove professionalità del mondo culturale, educativo ed assistenziale. Ci siamo dati compiti di facilitazione e di ingaggio dei giovani nei luoghi a loro più vicini: le scuole e gli spazi del tempo libero, semplificando l’accesso a servizi al lavoro e a percorsi laboratoriali rivolgendoci ad un target che va dai 14 ai 30 anni e che presenta bisogni diversi. Il partenariato riconosce il know how degli Enti coinvolti e offre un significativo livello di specializzazione favorendo la copertura di un target ampio di beneficiari. Con questo progetto avremo modo di confrontarci direttamente con i giovani che non saranno beneficiari passivi ma verranno responsabilizzati e realizzeranno direttamente alcune attività per altri giovani, co-progettando eventi e attività culturali: il nostro obiettivo è quindi quello di facilitare e semplificare l’accesso al mondo del lavoro soprattutto per chi fatica a comprenderlo, offrendo un quadro che non si limita alle professionalità tradizionali".