Novara - Giro di boa e punto della situazione, dopo circa cinque mesi di lavoro, per il progetto “Giovani fuoriclasse. Percorsi di ascolto tra orientamento, lavoro e Cultura” con il quale la Provincia di Novara ha partecipato al bando dell’Unione Province d’Italia “Azione provincE giovani”. "Il nostro progetto – ricorda il consigliere delegato all’Istruzione Andrea Crivelli – ha ottenuto il contributo a copertura totale di quanto richiesto, ovvero 50.000 euro, fatto che, insieme al piazzamento all’ottavo posto della classifica nazionale nella quale rientravano cinquanta Enti provinciali, rivela la qualità della proposta. Come noto, “Giovani fuoriclasse” ha come obiettivo il contrasto della dispersione scolastica e l’orientamento personale ed è rivolto, in particolare, ai ragazzi fra i 14 e i 30 anni. La Provincia di Novara, capofila del progetto, grazie a un’azione di partenariato con diversi Enti pubblici, associazioni e realtà del territorio ha messo a sistema una serie di sportelli dedicati al percorso di accoglienza psicologica e sociale e al lavoro. Proprio questo genere di lavoro e la rete che siamo riusciti a creare grazie alle risorse attive presenti nel Novarese sono stati particolarmente apprezzato da Upi: con la provincia stanno lavorando l’Università del Piemonte Orientale, la cooperativa sociale “Aurive”, la cooperativa sociale “Vedogiovane”, l’associazione “Orientamente “, l’associazione culturale “Rest-Art”, l’associazione “Cabiria Teatro” e il Comune di Novara come associato".
Il consigliere rimarca che "“Giovani fuori classe” ha trovato attuazione in un territorio nel quale vivono 43.000 giovani in età scolastica 6-18 anni e 14.000 studenti iscritti all’Università del Piemonte Orientale. La percentuale di disoccupazione giovanile al 28% e la percentuale di “neet”, ossia ragazzi che non studiano, non lavorano e non ricevono una formazione specifica, più alta a livello provinciale. In questi primi mesi sono stati coinvolti cinquecentottanta giovani. A fronte di questi dati, davvero sorprendenti per una realtà come quella del Novarese nella quale la rete sociale è particolarmente attiva, il nostro primario obiettivo è quello di ridurre il più possibile il fenomeno della dispersione scolastica, proponendo sia percorsi concreti e offerte rispondenti alle esigenze del territorio in termini di professionalità, sia anche fornendo ai giovani l’opportunità di individuare, valorizzare e potenziare una propria competenza attraverso diversi ambiti di offerta formativa. In questo modo – prosegue il consigliere - intendiamo facilitare e ingaggiare i giovani nelle scuole e negli spazi del tempo libero in tutto il Novarese, rendendo più semplice gli accessi ai servizi riguardanti il lavoro e percorsi laboratoriali sia a Novara, sia anche a Borgomanero. Questo avviene attraverso antenne locali operative presso “Informagiovani” di Pombia e spazi associativi, come nel caso di Cureggio. Va inoltre considerato il percorso di accoglienza psicologica e sociale e le iniziative riservate a situazioni di fragilità da parte di personale specializzato che già opera sul territorio, ampliando i servizi già disponibili, gli ambiti professionali seguiti e i target raggiungibili tra studenti ed ex-studenti, realizzando – rimarca il consigliere - una collaborazione unica, finora mai praticata tra Enti pubblici, ovvero Provincia, Comune e Università, e privati, cioè le cooperative sociali, le associazioni culturali e quelle di promozione sociale. Ci stiamo occupando di giovani ripetenti già a partire dalle scuole medie e a forte rischio dispersione scolastica nella fascia 14-18 anni, di studenti di Scuole secondarie di secondo grado entro la fascia d’età dai 14 ai 19 anni, seguendo anche ex-allievi, tra i 19 e i 30 anni, che tornano alle rispettive scuole alla ricerca di offerte o di riorientamento. In tutto questo i giovani sono parte attiva delle attività realizzando, ad esempio, interventi di peer education verso pari età e co-progettando eventi secondo modelli co-decisionali".
Le attività sono in corso di svolgimento all’interno di ambienti informali "come ad esempio l’Iti “Omar” e “Spazio Nòva” a Novara e a Borgomanero la sede di “Vedogiovane”, presso i quali i ragazzi vengono accolti, ascoltati, indirizzati e coinvolti mettendo a frutto e valorizzando le competenze e le potenzialità di ciascuno anche attraverso la proposta di esperienze come il teatro, concerti, percorsi formativi. Le attività trasversali – ricorda infine il consigliere - sono pensate, già in fase pre-progettuale, in termini di coprogettazione sperimentata dalla Provincia negli scorsi mesi con la raccolta di manifestazioni di interesse e spunti per la progettazione stessa".