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SINDROME DI DOWN. C’È ANCHE L’UPO IN UN TEAM DI RICERCA INTERNAZIONALE

Importante finanziamento per uno studio sulla sindrome di down alla prof.ssa Mariagrazia Grilli (DSF)

Novara Fondazione Generali ha disposto una erogazione di 1.500.000 Euro per una ricerca dal titolo “New avenues for the rescue of intellectual disability in Down Syndrome”. Il progetto, di respiro internazionale, è coordinato dalla professoressa Renata Bartesaghi dell’Università di Bologna, e vede coinvolta anche l’UPO con la professoressa Mariagrazia Grilli (Dipartimento di Scienze del Farmaco), oltre all’Università di Napoli, la Universidad de Cantabria di Santander in Spagna, l’Institut du Cerveau et de la Moelle e al CNRS di Parigi. La ricerca finanziata prende spunto da attività sperimentali recenti che hanno dimostrato, in modo del tutto inatteso e mai prima sperato, come sia possibile ripristinare farmacologicamente lo sviluppo del cervello in un modello di topo per la Sindrome di Down.

«Nella malattia – spiega la professoressa Grilli –, una condizione genetica dovuta alla triplicazione del cromosoma 21, i pazienti hanno vari problemi medici, ma la disabilità cognitiva è sicuramente l’aspetto più invalidante. Tale disabilità è dovuta ad una grave riduzione del processo di neurogenesi, ovvero di generazione delle cellule nervose, che inizia durante il periodo embrionale e che impatta negativamente sulla corretta e compiuta formazione delle strutture cerebrali». La dimostrazione che sia possibile ripristinare lo sviluppo del cervello e, in parallelo, correggere i difetti cognitivi associati alla Sindrome di Down, rappresenta un passo preclinico di estrema importanza per la cura della malattia, dal momento che gli effetti della triplicazione cromosomica erano stati considerati, almeno fino ad ora, irreversibili.

Nel finanziamento la parte del leone, oltre all'Università di Bologna, la fa il gruppo della Prof.ssa Grilli, che grazie ad un finanziamento di 370.000 Euro utilizzerà cellule staminali neurali ottenute da Induced Pluripotent Stem Cells di pazienti Down per caratterizzare attività farmacologiche in grado di ripristinare i difetti di neurogenesi in quella che è la più frequente causa genetica di ritardo mentale.