Novara - Gli studenti di Medicina e Chirurgia possono contare su un nuovo alleato per migliorare la propria formazione accademica in ambito sanitario: gli studenti del terzo anno del corso di laurea in Infermieristica. Il progetto formativo si chiama Famulus Nursing ed è nato grazie all’iniziativa degli studenti della Sede Locale del SISM Novara (Segretariato Italiano Studenti di Medicina), in collaborazione con la Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale e con Scome – Medical Education.
Famulus Nursingè un programma di peer education (letteralmente “istruzione tra pari”) fortemente appoggiato dai docenti responsabili dei corsi di laurea coinvolti — il professor Marco Krengli per Medicina e Chirurgia e il professor Gianluca Aimaretti per Infermieristica — e ha l’obiettivo primario di migliorare e completare la formazione e la consapevolezza nei propri mezzi dei futuri medici e infermieri. In Italia il progetto è stato sperimentato, con ottimi risultati, solo all’Alma Mater di Bologna e presso il polo didattico di Terni dell’Università degli Studi di Perugia, dove è divenuto parte integrante della formazione degli studenti.
La peer education durerà due settimanee sarà divisa in due fasi. La formazione comincerà presso SIMNOVA — il Centro di didattica e simulazione in medicina e professioni sanitarie dell’UPO diretto dal dottor Pier Luigi Ingrassia — grazie ai simulatori presenti nella struttura e all’affiancamento dei tutor pedagogici docenti del Corso di Laurea in Infermieristica. La seconda fase sarà sul campo, nei reparti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara e dell’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli. I reparti in cui i futuri infermieri affiancheranno i futuri medici sono Traumatologia, Cardiochirurgia degenza ordinaria, Medicina Interna, Neurologia e Chirurgia generale a Novara, Neurologia, Cardiologia e Chirurgia generale a Vercelli.
Famulus Nursingè rivolto agli studenti iscritti al 2° e 3° anno del Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia presso la Scuola di Medicina UPO. I colleghi “tutor” dovranno essere iscritti al terzo anno del Corso di laurea triennale in Infermieristica e lo svolgimento del progetto garantirà agli studenti l’acquisizione di crediti formativi.
Al termine delle due settimane, gli studenti coinvolti dovranno saper attuare varie manovre tra le quali: eseguire tecniche di autoprotezione e rilevamento dei parametri vitali, eseguire correttamente un ECG, eseguire le più comuni pratiche di somministrazione farmacologica per vie parenterali e di prelievo venoso, dovrà saper detergere e medicare ferite, inserire e rimuovere un sondino nasogastrico e un catetere vescicale.
«È molto importante e di alto contenuto educativo — commenta il professor Gianluca Aimaretti — creare una fusione di competenze tra professionisti sanitari con ruoli e compiti differenti, ma uniti dal comune interesse per un'adeguata cura del malato. Grazie al progetto Famulus Nursingi ragazzi apprenderanno a lavorare insieme in équipe, metodo certamente più curativo che lavorare da soli su binari paralleli che non si incontrano».
«La formazione interprofessionale — sottolinea il professor Marco Krengli — è una modalità innovativa e già sperimentata in altri corsi di laurea di Medicina e Chirurgia soprattutto nei paesi anglosassoni e l’Università del Piemonte Orientale sarà tra le prime in Italia ad adottare questa forma didattica. Questa modalità di acquisizione di abilità pratiche, che verrà offerta fra le attività a scelta degli studenti di Medicina, potrà contribuire a una migliore conoscenza reciproca e a creare una sinergia positiva con le altre figure professionali del mondo sanitario».
«L’idea della peer education — spiega lo studente Marco Iozzia, incaricato locale del SISM di Novara — nasce dal desiderio di contribuire alla formazione dello studente di medicina, in particolare in merito all’autonomia d’esecuzione di alcune competenze pratiche in ambito clinico-ospedaliero che, in teoria, dovrebbero essere acquisite durante il percorso universitario. Siamo convinti, inoltre, che sia importante l’educazione all’interprofessionalità nell’ambiente ospedaliero, intesa come collaborazione tra medico e infermiere con lo scopo di migliorare e rendere più efficace il lavoro di ambo le parti per garantire ottima qualità nella cura del paziente e rendere l’ambiente lavorativo il più sereno possibile».