Novara - L’aula magna di Palazzo Bellini,sede dei Dipartimenti di Medicina Traslazionale e di Scienze della Salute dell’Università del Piemonte Orientale, si è riempita stamane per la prima edizione della Giornata delle Biotecnologie Mediche. L’iniziativa è stata ideata nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie Mediche, presieduto dal professor Gianluca Gaidano, e ha beneficiato del contributo dell’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma.
Nata con l’obiettivo di far conoscere agli studenti le prospettive professionali riservate a un giovane biotecnologo, la Giornata è stata condotta dal professor Gaidano e ha registrato gli interventi di numerose autorità del territorio a partire dal sindaco della città di Novara, Andrea Ballarè, e dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Ricerca e Innovazione, Massimo Giordano. Il Sindaco ha sottolineato che, grazie anche all’opera svolta dai Dipartimenti universitari, «questo slancio positivo deve essere sfruttato per dare respiro internazionale al made in Italy targato Novara, aspetto che non può che essere positivo sia a livello economico sia a livello culturale». L’Assessore ha invece ricordato che «la Regione Piemonte sta compiendo un grande sforzo per far si che le Città della Salute – tanto quella torinese quanto quella novarese – possano diventare nel più breve tempo possibile una realtà in cui sviluppare ancor di più le capacità in campo biotecnologico». Giordano ha poi ricordato che la Regione sta dando impulso alla realizzazione, a Novara, di un Parco scientifico per la ricerca traslazionale sulle malattie autoimmuni. «Il progetto – ha detto Giordano – intende valorizzare ed espandere le eccellenze scientifiche formatesi presso gli ex dipartimenti di Scienze mediche e Medicina clinica e sperimentale dell’Università del Piemonte orientale e rappresentare un elemento di attrazione per le imprese che intendono sviluppare nuovi strumenti diagnostici e terapeutici».
Il commissario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Maggiore della Carità”, Mario Minola, è intervenuto ringraziando il professor Gaidano per avere costruito, a partire dal 2005, la struttura di Ematologia del nosocomio novarese, con risultati lusinghieri sia a livello di assistenza agli utenti sia a livello di ricerca scientifica. Sulla stessa linea d’onda l’intervento della professoressa Graziella Berta, delegata del Rettore per la ricerca scientifica, che ha ricordato come il campo delle biotecnologie sia assai trasversale nel coinvolgere docenti e ricercatori di diversi ambiti disciplinari.
La Giornata è proseguita con gli interventi di Antonio Boniolo, vice-presidente di DiaSorin S.p.A. (Non solo ricerca per il laureato in Biotecnologie: carriere alternative nell'industria e nei servizi), della dottoressa Francesca Gilli, presidente dell’Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani, sezione del Piemonte (Essere Biotecnologi in Italia, oggi: opportunità e prospettive), e del professor Cesare Emanuel, pro-rettore dell’Ateneo “Avogadro” e presidente di Enne3, l’Incubatore di Impresa del Polo di Innovazione di Novara (L’Incubatore di impresa di Novara: quali prospettive per il laureato in Biotecnologie). Il dottor Boniolo ha fornito agli studenti alcuni consigli su come imbastire una carriera in ambito biotecnologico, indicando la qualità come base del processo produttivo di aziende impegnate nel biotec, come la DiaSorin. «Più della metà delle persone assunte dalla DiaSorin – ha precisato – sono laureati in Biotecnologie, tuttavia essi devono avere necessariamente un’ottima preparazione, la padronanza tecnica della lingua inglese e la capacità comunicare attraverso skills relazionali che lo rendano in grado di far parte di una comunità scientifica ben più ampia di quella aziendale». La dottoressa Gilli ha descritto le attività di ANBI, ricordando che il Piemonte è la seconda regione italiana per numero di aziende e parchi scientifici e tecnologici legati alle biotecnologie. Lo stesso dato è stato ripreso dal pro-rettore Cesare Emanuel, che descrivendo le attività di Enne3 ha esortato gli studenti a «gettare il cuore oltre l’ostacolo», provando a fare impresa e affidandosi agli strumenti che l’Incubatore può fornire. «Avere una buona idea – ha ribadito – non è sufficiente. È necessario saper fare impresa, curando il processo e non solo il prodotto. L’incubatore consta di strutture che accelerano e sistematizzano il processo di creazione di imprese, mettendo a disposizione dei biotecnologi, e non solo, strutture comuni e servizi di assistenza».
L’esperienza dei laureati è stata testimoniata dalle dottoresse Elena Rainero, Research Associate presso il Beatson Institute for Cancer Research di Glasgow, Deborah Locarno, del Diasorin Research Center – Antibody Development Unit, e Silvia Rasi, assegnista di ricerca presso il Laboratorio di Ematologia del Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale. Dopo gli interventi scientifici verranno consegnati i premi di “Migliore Laureato” del Corso di Laurea in Biotecnologie e del Corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie Mediche.
In conclusione sono stati premiati i migliori laureati del corso di laurea triennale in Biotecnologie e del corso di laurea magistrale in Biotecnologie mediche. I riconoscimenti sono andati rispettivamente a Serena Macrì, per la relazione relativa al tirocinio svolto presso il Laboratorio di Patologia Genetica del Dipartimento di Scienze Mediche, e a Michele Ferrara per la tesi “Meccanismi molecolari dell’attività anti-atrofica di ghrelina e ghrelina deacilata nel muscolo scheletrico” che ha redatto sutto la supervisione del professor Andrea Graziani.
Tutte le immagini delle Giornata delle Biotecnologie Mediche sono scaricabili al sito web http://news.rettorato.unipmn.it/