Novara - È stato firmato al Broletto l’accordo di collaborazione tra l’Università del Piemonte Orientale e il Circolo dei lettori per realizzare, nei prossimi tre anni, iniziative, progetti, eventi e percorsi formativi comuni nell’ambito del territorio in cui è insediata l’Università, in particolare a Novara, dove il Circolo dei lettori ha una delle sue due sedi. I due enti hanno trovato un felice punto d’incontro nel loro impegno di disseminazione della conoscenza: per l’Università fa parte della sua terza missione dell’impegno pubblico e sociale; per il Circolo dei lettori consiste nella diffusione del libro e della lettura. Entrambi contribuiscono alla valorizzazione dell’innovazione, alla formazione dei giovani, alla tutela del patrimonio culturale.
«L’Università», ha sottolineato il rettore Cesare Emanuel, «s’impegna a fornire sostegno all’organizzazione degli eventi attraverso strutture e risorse appropriate. Nostri docenti e personale esperto saranno coinvolti negli eventi, che potremo ospitare nelle aule dei vari complessi esistenti in città. Negli ultimi tempi abbiamo già sperimentato il ‘tandem’ e ci sembra che i risultati siano più che soddisfacenti».
«Siamo molto felici di questo accordo», ha aggiunto Luca Beatrice, presidente del Circolo dei lettori. «A Torino, dove il Circolo è attivo dal 2006, la collaborazione con gli atenei è molto fruttuosa e, quando abbiamo aperto la sede novarese, abbiamo pensato che il nostro naturale interlocutore dovesse essere l’Università del Piemonte Orientale; così abbiamo lavorato per giungere all’accordo che stipuliamo oggi».
«Abbiamo fatto la prova generale la scorsa primavera con il ciclo di incontri di letterature anglofone tenute dai professori del Dipartimento di Studi umanistici», ha concluso Paola Turchelli, referente novarese del Circolo dei lettori, «e abbiamo rilevato un forte interesse da parte dei nostri iscritti e soprattutto degli studenti delle scuole superiori, che hanno utilizzato le nozioni apprese per la preparazione agli esami di maturità. Stiamo programmando un analogo ciclo sulle letterature francese e spagnola e amplieremo il ventaglio disciplinare, accostandoci anche agli argomenti economici e alle scienze “dure”. Approfitteremo il più possibile di questo felice accordo».