Trecate - Pubblichiamo una lettera pervenutaci in redazione: "Il Comune mi ha spedito per posta una lettera per quanto riguarda i pasti consumati in mensa da uno dei miei figli l’anno scolastico scorso: si chiedeva di acquistare entro 6 giorni due buoni pasto – per un totale di circa 8 € – e portarli all’Ufficio Istruzione del Comune, affinché saldasse la mia presunta morosità con la azienda che si occupava della mensa. Se no il Comune “si riserva la facoltà di assumere conseguenti provvedimenti di competenza”. Non faccio certo un problema per gli 8,20 €. Ma come le dicevo io ho due figli che frequentano la scuola elementare di Trecate e che si fermano entrambi a mensa: la mattina, quando io e mia moglie li prepariamo e portiamo a scuola diamo ad entrambi la merenda per la mattina e il buono mensa per il pranzo. Secondo lei mi è capitato per ben due volte di dimenticare sempre quello di mio figlio, dandolo solo a mia figlia? Senza contare che non ho ricevuto segnalazioni in merito dalle maestre, come avviene di norma quando un bambino per sbaglio dimentica il buono mensa e lo porta – su segnalazione della maestra sul diario – il giorno seguente. Immagino sia difficile da credere: per mia figlia risulta tutto in regola, mentre mio figlio avrebbe cercato di “evadere” il pagamento di due buoni. Come posso dimostrare di aver ragione? I buoni sono cartacei, una volta consegnati... sono consegnati e non c’è più niente da fare. La ditta ha sempre ragione e il Comune le fa da “recupero crediti”? Neppure il Comune può controllare, vede, lo scrivono qua, sempre sulla lettera con cui mi intimano di pagare 8,20 € se no non si sa bene cosa succede: “sulla base dei riepiloghi delle morosità trasmessi dalla Società”. Il Comune riceve dei riepiloghi e manda le lettere. Non condivido il metodo, ma soprattutto non c’è modo di dimostrare che sia il contrario. Come faccio a sapere che il buono non sia stato perso in un momento successivo? Non posso dimostrarlo, ma sono sicuro di aver pagato tutto, per tutto l’anno. Anche perché pago circa 150 € al mese per far usufruire dai miei due figli di quel servizio: che senso avrebbe cercare di non pagare 8 € su oltre 1.000 € che pago in un anno scolastico? Sono sicuro di avere ragione. Senza contare che anche molti altri genitori si sono trovati nella stessa situazione: piccoli importi da pagare a scadenza ravvicinata, senza poter provare di aver ragione. Sa cosa hanno fatto? Hanno pagato, per evitare “problemi” con il Comune o con la società a fronte di pochi euro. Io invece non pagherò".