Vercelli - Un Ateneo pronto a riorganizzarsi per cavalcare le sfide verso l’Europa del 2020: il professor Cesare Emanuel, architetto-geografo economico, nuovo Rettore dell’Università del Piemonte Orientale, ha incontrato oggi i media in una conferenza per presentare la sua nuova squadra e per spiegare come tenterà di interpretare il cambiamento.
La Riforma Gelmini, il decreto sull’accreditamento e quello sul bilancio unico non lasciano spazio a fraintendimenti. Occorre abbandonare i sistemi vecchi di gestione e abbracciare un nuovo modello organizzativo che richiede radicali modifiche strutturali: dal riassetto degli uffici alla revisione dell’offerta formativa e alle procedure di valutazione alla gestione economico-finanziaria. Solo così potranno trovare seguito gli orientamenti strategici del nuovo mandato rettorale, che vanno dall’aumento delle iscrizioni al potenziamento della ricerca, dall’aumento della produttività all’abbattimento dei costi e al conseguimento di economie di scala, dall’attivazione di stabili rapporti operativi e non solo politici con gli interlocutori: il tutto inserito in un gioco di squadra sui temi e sulle missioni rilevanti.
Della squadra del professor Emanuel i primi collaboratori sono: il prorettore prof. Fabio Gastaldi, il direttore generale prof. Giorgio Donna, il dirigente della Divisione didattica e studenti prof. Andrea Turolla e il dirigente della Divisione risorse finanziarie, tecniche e logisitiche dott. Paolo Pasquini, a ciascuno dei quali il Rettore ha lasciato la parola.
Il professor Turolla ha snocciolato i dati dell’offerta formativa dell’anno accademico appena iniziato e dei primi risultati delle immatricolazioni e delle iscrizioni. Nonostante il grave ritardo del Ministero nell’assegnare i posti per le matricole dei corsi della Scuola di Medicina, che, a ricaduta, compromettono anche le iscrizioni agli altri corsi a numero programmato, come quelli di Scienze del farmaco, l’andamento generale delle immatricolazioni (a oggi 2.930) è molto buono (+7% delle matricole triennaliste) e si prevede di concludere con un pareggio o un lieve aumento rispetto all’anno precedente.
Si registra un vero e proprio boom di iscrizioni a tutti i corsi di laurea del Dipartimento di Scienze e innovazione tecnologica (+57%), una buona tenuta dei corsi di Economia e un lieve calo di matricole negli Studi umanistici e a Giurisprudenza. Si registra soprattutto un aumento dell’8,5% delle matricole “pure”, cioè degli studenti che vengono per la prima volta a contatto con l’Università, senza precedenti iscrizioni.
Il corso di laurea più gettonato è quello di Economia aziendale, seguito da Infermieristica, Scienze biologiche e Lingue straniere moderne. Gli immatricolati provengono per la maggior parte dalle province-sede, ma significativi sono anche i dati di coloro che arrivano da altre Regioni (Milano è la quarta provincia; 146 gli studenti provenienti da tutte le province della Sicilia). Più della metà degli iscritti studia a Novara, oltre 2.800 sono stanziati ad Alessandria, 1.300 a Vercelli. 386 sono i docenti e ricercatori; l’età media è di 49 anni. Dalla sua fondazione l’Ateneo ha laureato 20.453 studenti, con la Scuola di Medicina in testa (5.281 laureati). Il loro profilo presenta eccellenze rispetto alla media nazionale e una condizione occupazionale certamente privilegiata.
Il nuovo direttore generale, professor Donna, è entrato nel merito delle sostanziali innovazioni del management d’Ateneo, che eredita una situazione finanziaria solida, ma pesantemente minacciata dagli effetti della crisi economica. Occorre pertanto delineare una strategia complessiva, in termini di offerta formativa, di diversificazione delle fonti di entrata, di razionalizzazione organizzativa, che consenta di cogliere le opportunità che il contesto, territoriale e non solo, può offrire. È soprattutto necessario rafforzare l’identità dell’Ateneo, in modo che il proprio “marchio” sia sempre riconosciuto e che ognuno all’interno si riconosca in esso.
Il prorettore prof. Gastaldi si è soffermato sul tema della valutazione e dell’accreditamento, previsto dalla legge Gelmini e normato dal D. Lgs. 19/2012. Appare sempre più evidente che una Università non può essere considerata come un mondo a sé, ma come un organismo che vive in un sistema complesso. Di fronte a una progressiva diminuzione del finanziamento statale, anche nel contesto delle grosse difficoltà economiche in cui si dibatte il Paese, il sistema universitario deve sottoporsi a un accurato esame per individuare i rami secchi e quelli sofferenti, per tagliare i primi e recuperare, se possibile, i secondi.
Questo esame viene condotto tramite la procedura di Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento, grazie alla quale l'Agenzia Nazionale per la Valutazione ANVUR proporrà al Ministero quali sedi universitarie e quali corsi di studio dovranno essere accreditati e quindi potranno continuare ad esistere. Sarà compito dell’Ateneo esaminare la propria offerta formativa per individuarne i punti di forza e di debolezza, in modo da sottoporsi al processo di valutazione con le carte in regola.
Ultima novità introdotta dalla riforma Gelmini e attuata con il D. Lgs. 18/2012 è l’introduzione del bilancio unico e della contabilità economico-patrimoniale. Il dottor Pasquini ne ha spiegato il notevole impatto sull’organizzazione dell’Ateneo. Oggi il bilancio di un Ateneo è una somma dei bilanci dei singoli Dipartimenti, che sono tra loro indipendenti. Con il bilancio unico l’Ateneo sarà un’unica entità, ferma restando la salvaguardia dell’autonomia gestionale dei Dipartimenti, che sono il motore operativo delle Università. In questo modo potrà essere assicurata una gestione unitaria di tutte le risorse economiche, finanziarie e patrimoniali, riducendo le possibili duplicazioni.
Con l’introduzione del nuovo modello, di matrice civilistica, si potrà valutare, quanto meno nel medio periodo, anche l’impatto economico e patrimoniale delle scelte gestionali. Questo sistema contabile consente anche di rappresentare in modo più adeguato il patrimonio. Il cambiamento verrà effettuato in due step: dal 2013 verrà introdotto il bilancio unico e dal 2014 verrà affiancato il nuovo sistema economico patrimoniale. È questa una sfida che gli Atenei devono necessariamente vincere per affrontare il futuro e l’Università del Piemonte Orientale, pur con le difficoltà derivanti dall’essere articolata in tre province diverse, si sta attrezzando.