Varallo S. - Un comitato tecnico-scientifico composto da esperti esterni. Il team avrà un duplice obiettivo: innanzitutto integrare le risorse della scuola con competenze su misura, idee pratiche e supporto logistico; in secondo luogo, diffondere l’iniziativa tra gli “addetti ai lavori” e i possibili utenti. Si è chiusa con questo risultato concreto la presentazione - venerdì 13 dicembre in Comunità montana Valsesia a Varallo - del corso per artigiani del legno promosso da Istituto Lancia di Borgosesia e Comune di Varallo. Se il progetto andrà a buon fine, sarà probabilmente il primo in Piemonte ad assicurare un diploma in questo specifico indirizzo. La serata è stata occasione per mettere a confronto la scuola, gli artigiani e le associazioni di categoria che prontamente hanno risposto all’invito. E così, dopo la presentazione del corso tenuta dal dirigente scolastico del Lancia, Carmelo Profetto, in molti hanno aderito all’appello: faranno parte del comitato tecnico gli artigiani valsesiani Roberto Multone, Giampiero Ciocca e Umberto Cassani; inoltre, Samuele Broglio, presidente regionale settore legno per Confartigianato, Fabrizio Actis, presidente di CNA Piemonte e Giovanni Maiandi, presidente di Monterosa Foreste. Per ovvi motivi di distanza geografica resterà consulente esterno Andrea Santolini, presidente nazionale per l’artigianato artistico per CNA, giunto a Varallo, per l’occasione, direttamente da Bologna.
Proprio quest’ultimo ha sottolineato la rilevanza dell’artigianato per l’economia del nostro Paese e il fatto che esso non possa continuare a essere un lavoro di ripiego per i giovani studenti. Broglio ha invece evidenziato l’importanza di un taglio generalista del corso, volto a formare operatori “a 360 gradi” capaci di rispondere alle esigenze moderne del mercato. Sulla stessa linea Actis: “Il corso – ha detto – non dovrebbe curvare troppo verso una professionalità di nicchia, come l’intaglio e l’intarsio, così come non dovrebbe limitarsi alla falegnameria da banco ma allungarsi anche ai macchinari a controllo numerico, ormai presenti anche nelle piccole realtà”.
Una visione che si sposa con gli intenti dell’istituto Lancia: “Il corso sarà strutturato in un biennio che darà una formazione di base generale e un triennio dal profilo più specifico ma comunque centrato su macroaree – ha ribadito il preside, Profetto – Particolari lavorazioni potranno diventare invece oggetto di attività extracurricolari”. L’idea è cioè di proporre approfondimenti pomeridiani, quali corsi di scultura, intaglio o altro, che affiancherebbero le già previste attività di alternanza scuola lavoro. Questo anche nell’ottica di avere un’utenza di studenti “fuori sede” cui offrire una proposta formativa completa: “Stiamo lavorando per individuare la possibilità di riaprire un convitto come un tempo fu quello dei padri Dottrinari di Varallo, dove i ragazzi venivano non solo ospitati ma anche seguiti nel loro percorso di studi – ha ricordato Profetto – L’ipotesi che il nostro corso, unico in Piemonte a offrire un diploma come operatore del legno, possa richiamare studenti da lontano è da tenere in grande considerazione”. Tra i presenti all’incontro di venerdì a villa Virginia anche la presidente della Fondazione Valsesia, Laura Cerra, Patrizia Rizzolo, ex dirigente scolastica, in rappresentanza del Rotary club Valsesia e Stefano Inzaghi di Confindustria Vercelli Novara Valsesia.
Allo stato attuale il corso di artigiano del legno ha ricevuto il via libera della Provincia ed è in attesa, a breve, dell’approvazione regionale. La parola passerà poi all’ufficio scolastico regionale, ovvero al Miur, per la parte operativa di attribuzione dell’organico (classe e docenti). Intanto però le pre-adesioni si sono aperte e così la promozione da parte del Lancia in tutte le sedi preposte: durante le giornate di orientamento nelle scuole medie, durante gli open day dell’istituto, attraverso i giornali e a breve anche attraverso manifesti pubblicitari. Ci sono infatti due anni di tempo – l’anno scolastico 2020/2021 e 2021/2022 – per raggiungere il numero sufficiente di iscritti a garantire una classe: qualora il numero non fosse raggiunto, l’iniziativa decadrebbe e gli iscritti dovrebbero essere pilotati sugli altri indirizzi già presenti nella scuola (meccanico, elettrico, moda).
Pronta la sede, le ex carceri di Varallo, oggi sede di Formont, con i suoi laboratori già allestiti, pronta un’ipotesi di quadro orario, con 32 ore curricolari al mattino e l’idea di integrare con corsi pomeridiani tenuti da esperti esterni e percorsi in azienda; pronto, infine, anche un profilo in uscita (Pecup) che mira a ripopolare quella filiera del legno a tutt’oggi scoperta.
“Il Lancia ha rafforzato in questi ultimi anni i rapporti con le aziende che accolgono i nostri diplomati – ha commentato Profetto – Questa sinergia si vede sotto tanti profili, non ultime le recenti donazioni di macchinari utensili ai nostri laboratori. Speriamo che la stessa sinergia si attivi anche con le imprese che lavorano il legno dove i nostri studenti dovrebbero riversarsi nell’arco dei 5 anni di studio. La tradizione della lavorazione del legno affonda le radici nel passato della Valsesia, e la prestigiosa scuola Barolo ne era una testimonianza. Noi guardiamo a quel passato e a quella tradizione pensando possa esserci un interesse da parte dei giovani. Speriamo che le adesioni in questi prossimi due anni lo confermino”.
Il corso e la sede di Varallo saranno oggetto anche di due “giornate aperte” durante le quali accogliere curiosi e familiari: venerdì 10 gennaio dalle 17 alle 19 e sabato 18 gennaio dalle 9 alle 12.
Per iscrizioni e pre-adesioni: segreteria Ipsia Magni 0163 22227, Paolo Ferrari 339 6072786.