Torino - In quindici anni è più che raddoppiato il numero degli studenti stranieri nella scuola piemontese, passati da 31mila iscritti a oltre 77mila, e stabilizzandosi negli ultimi cinque anni. Questo uno dei dati più eclatanti emersi dallo studio presentato oggi dall’Ires Piemonte durante il convegno ‘Seconde generazioni all’appello. Numeri, riflessioni ed esperienze di vita sui percorsi scolastici dei giovani di origine straniera’, tenutosi al Collegio Carlo Alberto, in Piazza Arbarello 8. Soprattutto nelle scuole d’infanzia gli stranieri rappresentano il 15% dell’intera popolazione scolastica, quasi la stessa percentuale si trova nella primaria. Scende al 13% il tasso di presenza nel primo grado. Nel II grado (è la quota più bassa) si è invece al 9%. Mentre nei percorsi di formazione professionale offerti dalle agenzie formative raggiunge il 14,9%. Le ragazze sono più presenti nei licei, i ragazzi più nei percorsi tecnico professionali.
Il tasso di diploma, calcolato come diplomati su 100 dicianovenni, nel decennio è in miglioramento sia per gli italiani, sia per i giovani di origine straniera. Per questi ultimi tuttavia si nota un netto miglioramento delle ragazze (il tasso è passato da 35% al 68% dell’ultimo anno).
Il tasso d’abbandono scolastico tra gli stranieri che studiano in Piemonte, quelli tra i 18 e 24 anni con al più il diploma di «terza media», è del 7,6% per le femmine e al 14,6%, livelli un po’ più bassi della media italiana.
“Ancora basso, invece, il tasso di passaggio all’università per gli studenti stranieri. – spiega l’assessora regionale all’Immigrazione, Monica Cerutti - Questi hanno tassi di passaggio meno elevati dei loro coetanei italiani, ma anche su questo fronte si sono fatti progressi. L’ascensore sociali in alcuni casi funziona. Tra i giovani intervenuti questa mattina c’erano tanti figli di operai, figli di migranti. Rispetto al passato, oggi sempre più ragazzi, in modo particolare le seconde generazioni, stanno riuscendo a concludere il corso di studi”.