Vercelli - Si è conclusa martedì 16 gennaio, a Vercelli, la cerimonia di apertura del XXVI anno accademico dell’Università del Piemonte Orientale. All’evento, tenutosi presso il Teatro Civico, ha preso parte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha condiviso con l’intera comunità accademica e con la Città l’inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024. Alla Cerimonia hanno preso parte, oltre alle maggiori autorità piemontesi, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. Durante l’evento è stato conferito il titolo di dottoressa honoris causa in Medicina e Chirurgia alla dottoressa Mariella Enoc.
Il Capo dello Stato è giunto a Vercelli poco prima delle 11:00. Dopo i saluti di rito del Presidente della Regione Alberto Cirio, del Prefetto di Vercelli Lucio Parente, del Presidente della Provincia Davide Gilardino e del Sindaco di Vercelli Andrea Corsaro, ha fatto il suo ingresso in Teatro accolto dal Ministro Anna Maria Bernini e dal Rettore UPO Gian Carlo Avanzi. Prima di entrare in platea il Presidente Mattarella si è intrattenuto alcuni minuti con tutti i relatori della cerimonia e con una piccola delegazione di studentesse e di studenti dell’Università del Piemonte Orientale. L’Inno nazionale e quello europeo suonati dal Coro e Orchestra dell’Università del Piemonte Orientale hanno introdotto i relatori di fronte a un Teatro Civico gremito in ogni ordine di posto.
Durante il suo intervento, il Ministro Anna Maria Bernini ha sottolineato l’importanza territoriale dell’Ateneo, nel suo aver innovato il panorama dell’istruzione superiore al di fuori dello storico monocentrismo accademico in favore dell’espressione di un territorio allargato. Il Ministro ha evidenziando come l’Università del Piemonte Orientale abbia vinto la propria sfida, diventando «un modello di università che agisce locale, ma pensa globale». Il Ministro ha poi rimarcato come il conseguimento di questo obiettivo debba dar vita a nuove ambizioni, tanto per l’Ateneo quanto per il Ministero: «State sperimentando una nuova forma di università in un Paese che non rinuncia alla sua storia, cercando di sanare numerosi gap che ancora persistono. Ma insieme dobbiamo e possiamo fare di più.»
Il Rettore UPO, professor Gian Carlo Avanzi, ha tracciato un bilancio del sessennio che lo ha visto alla guida dell’Ateneo, evidenziando la grande capacità dell’UPO di adattarsi alle sfide contemporanee sia nell’ambito della didattica sia su quello della ricerca. «Abbiamo posto al centro della nostra attenzione la studentessa e lo studente come il sole che sta al centro del sistema solare. In questi venticinque anni abbiamo investito molto per migliorare le nostre strutture di studio e di ricerca, per realizzare residenze, per erogare servizi sempre nuovi, direttamente o in collaborazione con altri enti.»
«Quando i giovani entrano in università – ha proseguito il Rettore Avanzi – li guidiamo con pazienza alla progettualità, insegniamo loro il metodo scientifico, alimentiamo il loro spirito critico e con numerose iniziative di job placement li accompagniamo nel mondo del lavoro. Anche quest’anno il Consorzio AlmaLaurea ci consegna ottimi risultati occupazionali: l’83,8% delle laureate e dei laureati sia di primo, sia di secondo livello, trova un lavoro entro un anno dal conseguimento del titolo, con una retribuzione più alta rispetto alla media nazionale.»
La Direttrice Generale Loredana Segreto ha descritto gli aggiustamenti che hanno coinvolto l’assetto organizzativo di Ateneo per renderne più efficace l’attività amministrativa. Nonostante gli ottimi risultati di performance e la dote di 36 milioni di Euro garantita dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la dottoressa Segreto ha ricordato la difficoltà di fare fronte alla forte richiesta di personale qualificato dovute a limitazioni che in alcuni casi rallentano lo slancio propositivo del sistema accademico nazionale: «I vincoli normativi che vengono previsti a carico delle Università, trascurano specificità che vanno lette all’interno di una rigorosa struttura complessiva di sistemi di controllo e di valutazione, già presente nel nostro ordinamento. La particolarità della nostra missione richiederebbe anche un ripensamento del sistema del fabbisogno finanziario, consentendo per esempio di escludere dai limiti di pagamento le borse di specializzazione medica, che vengono sì pagate dalle Università, ma su fondi del Ministero della salute».
Nel corso del 2023 il Dipartimento di Medicina traslazionale ha proposto al Ministero dell’Università e della Ricerca di conferire alla dottoressa Mariella Enoc, già Presidente dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, il titolo di laureata honoris causa in Medicina e Chirurgia. La dottoressa Enoc, recita la motivazione con la quale il Ministero ha accolto la richiesta dell’Ateneo, rappresenta “uno straordinario personaggio che ha segnato la storia del management nazionale e internazionale, soprattutto nell’ambito sanitario, con una feconda attività ai vertici di istituzioni statali, organizzazioni imprenditoriali, fondazioni bancarie e istituti bancari, incubatori, industrie editoriali.” Durante la sua Laudatio, il Direttore del DIMET Gianluca Aimaretti ha evidenziato come Mariella Enoc rappresenti uno dei personaggi che ha segnato la storia del management nazionale e internazionale nell’ambito sanitario. «Mariella Enoc – ha detto Aimaretti – ha coniugato la salute e l’assistenza con l’istruzione, si è occupata di aziende sanitarie e enti sociali e della gestione di un Ateneo che ha come missione quella di produrre ricerca, cultura, conoscenza. Ha meravigliosamente declinato nel suo operare l’articolo 32 della Costituzione, tutelando la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e anche l’articolo 9, promuovendo lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica.»
«Esiste una ricerca scientifica che ha fatto passi da gigante con una nuova diagnostica e nuove terapie – ha detto Mariella Enoc durante la sua Lectio doctoralis –. Certo occorre essere sostenibili, occorrono risorse ingenti nel campo sanitario. Tuttavia la nostra urgenza è più di natura culturale che finanziaria, occorre scommettere su un modello organizzativo che scommetta sulla medicina di prossimità e sui territori come luoghi di relazione di cura come è stato in passato».
Dopo il conferimento del titolo honoris causa è stata la volta dell’atteso intervento del Capo dello Stato. Il Presidente Sergio Mattarella ha voluto ripercorrere le tappe principali che 25 anni fa portarono alla istituzione dell’Università del Piemonte Orientale, ricordando lo sforzo comune, non privo di difficoltà, che coinvolse tutti gli attori istituzionali e che portò al decreto firmato dal Ministro Berlinguer nel luglio del 1998. «La relazione del Magnifico Rettore – ha detto il Presidente della Repubblica – ha reso evidente il quadro di attività di un Ateneo in costante crescita, proiettato verso una dimensione europea grazie anche a corsi di laurea fortemente votati all’innovazione e alla sostenibilità. Questo Ateneo può dire di avere vinto la sua scommessa ed è la dimostrazione che il sistema universitario e quello istituzionale è stato in grado, 25 anni fa, di superare la rigidità dei vecchi modelli accademici affidandosi a una nuova struttura “a rete” che funziona in stretta collaborazione con i territori in cui l’Ateneo opera».
Il Capo dello Stato si è, poi, rivolto principalmente ai moltissimi studenti presenti in sala, ricollegandosi a più riprese ai discorsi del Rettore e del Rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione Federico Iato. «Il Rappresentante degli studenti ha detto che la generazione Z può essere percepita come disorientata, quasi inerte ed estraniata di fronte a un mondo che cambia con grande velocità. Credo che queste valutazioni siano molto lontane dalla realtà e che rimandino un’immagine sbagliata delle nuove generazioni. Personalmente penso, trovandone conferme ogni giorno, che questa generazione sia un motivo di speranza per il nostro Paese. Sono anche convinto che il disorientamento che talvolta affiora sia in larga parte responsabilità di noi adulti. Come potrebbero i giovani sentirsi a loro agio, trovare parametri di riferimento o coordinate di comportamento nel mondo che oggi gli adulti presentano loro?». Il Presidente della Repubblica, infatti, ha rimarcato l’importanza che gli atenei hanno nel trasmettere conoscenza ai giovani, ma anche sulla necessità di farli emozionare, per rendere i giovani pensatori critici e protagonisti del futuro.
A conclusione della cerimonia il Rettore ha aperto l’Anno Accademico 2023-2024 seguito dalle note dell’Inno universitario “Inter Bono Meliores” eseguito dall’Orchestra e Coro UPO.
L’evento integrale è disponibile in streaming sul canale YouTube dell’Università del Piemonte Orientale alla pagina Web: https://www.youtube.com/watch?v=TPIXm1966hg